Cancro al polmone, un nuovo vaccino potrebbe curarlo
Un nuovo vaccino potrebbe essere l'arma vincente contro un particolare tipo di tumore del polmone. Si tratta di un vaccino terapeutico che grazie alla sua azione, stimolando una risposta immunitaria, colpisce le cellule malate. Se un tempo si sentiva parlare solo di vaccini preventivi, in pratica mirati a proteggere chi non aveva contratto ancora una determinata malattia, oggi la ricerca si è orientata anche su un nuovo tipo di cura, il vaccino terapeutico. Una volta iniettato, attraverso una serie di processi di immunizzazioni, modifica o addirittura eradica completamente una particolare malattia già in corso. Questo è quello che dovrebbe avvenire secondo le attese dei ricercatori.
Il bersaglio del vaccino sperimentale è il tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC), questo è la tipologia più comune, circa l'80 per cento dei casi di tutti i tumori polmonari. Esistono diversi tipi di cancro del polmone non a piccole cellule a secondo del tipo di cellula anormale:
Adenocarcinoma, più comune nelle donne, in particolare nelle fumatrici, tende a formare grumi di muco nelle vie aeree più piccole.
Carcinoma spinocellulare (chiamato anche carcinoma epidermide o squamoso), si forma più frequentemente negli uomini e negli anziani di entrambi i sessi, ma è raro nei non fumatori. Compare come una irregolare crescita di cellule a forma di squame ed è più comune nelle vie aeree centrali del polmone. Può crescere fino a bloccare il passaggio dell'aria ad una parte del polmone causandone il collasso. Questo tipo di cancro del polmone viene comunemente rimosso con la chirurgia.
Per il momento, in una fase sperimentale limitata, sono stati trattati alcuni pazienti che presentavano un tumore al polmone di tipo NSCLC, i risultati preliminari sono stati presentati ad Atlanta in occasione de Congresso della Società Americana di Oncologia Medica (ASCO).
I risultati della sperimentazione di fase 2 presentati ad Atlanta sono il frutto di un lavoro condotto da alcuni ricercatori argentini dell'Ospedale Regina Mater di Buenos Aires, per il momento i pazienti sottoposti al trattamento sono stati 182, del totale, 122 hanno ricevuto il farmaco mentre 60 hanno ricevuto un placebo.
Il bersaglio del vaccino è un particolare antigene tumorale (MAGE-A3), presente nel 35-50 per cento dei casi di tumore NSCLC. Tutti i pazienti sottoposti alla sperimentazione di fase 2 presentavano una forma tumorale in cui veniva espresso l'antigene in questione. Grazie al vaccino si è riusciti a potenziare la risposta immunitaria e la capacità di difesa dei soggetti esaminati, un processo che, paragonato ai pazienti trattati con il placebo, ha permesso di ridurre del 30 per cento il rischio di ricomparsa della malattia dopo l'intervento chirurgico. I ricercatori hanno spiegato che pur trattandosi di dati preliminari i risultati ottenuti sono molto promettenti per il futuro.
La GlaxoSmithKline (GSK), la casa farmaceutica che sta finanziando la ricerca su questo tipo di vaccino per prevenire ricadute di tumori ai polmoni, dopo i risultati ottenuti nella sperimentazione di fase 2 ha annunciato che la ricerca su larga scala potrebbe già partire dai primi mesi del 2007.
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