Un nuovo farmaco contro l'emicrania
Un nuovo farmaco risultato efficace in numerosi casi e in grado di pervenire gli attacchi di emicrania, è stato finalmente approvato dal Ministero della Sanità. Questa nuova cura verrà presentata ufficialmente durante il secondo Congresso Nazionale dell'Associazione Neurologica Italiana Ricerca sulle Cefalee (ANIRCEF) che si terrà a Bologna dal 17 al 20 maggio (2006).
Ogni anno in Italia il mal di testa colpisce quasi 10 milioni di italiani, una situazione che va a pesare non solo sul bilancio sanitario ma comporta una diminuzione dell'efficienza sul lavoro di chi ne è affetto, non bisogna poi trascurare l'aspetto della qualità della vita che molte volte può avere conseguenze anche sui familiari. L'emicrania è causa di tensioni familiari e sociali nel 43 per cento dei casi; nel 23 per cento ha ripercussioni nella sfera sessuale, nel 28 per cento dei casi interferisce sui programmi per le ferie, inoltre nel 60 per cento dei casi di cefalee gravi si riscontrano casi di ansia e depressione.
Non tutti i pazienti sono però uguali e anche l'approccio verso le cure si differenzia di caso in caso. Gennaro Bussone, direttore del Dipartimento di Neuroscienze cliniche dell'Istituto neurologico Besta di Milano e presidente dell'Anircef (Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle cefalee), spiega che circa il quattro per cento degli italiani soffrono di una patologia chiamata dai medici cefalea cronica quotidiana. La metà di questi pazienti ricorrono a cure fai da te e solo presso il Besta circa il 30 per cento dei ricoveri di questi malati e dovuto all'abuso di analgesici.
Pasquale Montagna, ordinario di Neurologia presso L'Università di Bologna, spiega che per ora si hanno solo dei dati preliminari ma si può ipotizzare che in alcuni casi estremi l'abuso di farmaci ha probabilmente una base genetica e che il cervello dell'emicranico cronico sia diverso da quello dell'emicranico acuto.
Forse tutti non sanno che il mal di testa non è un qualcosa legato a uno stato psicologico ma è un disturbo legato a una particolare conformazione del cervello. Negli ultimi anni sono stati fatti enormi progressi medici nello studio dell'emicrania. Bussone ha spiegato che l'emicrania colpisce chi ha un cervello con caratteristiche speciali, sempre in allerta, con una cronica insofferenza ai cambiamenti, il dolore è il modo con cui il cervello si protegge da una situazione a cui non riesce ad adattarsi.
Già due anni fa si era sentito parlare del farmaco a base di topiramato approvato in questi giorni dal ministero della Salute per la terapia e la profilassi dell'emicrania grave. La farmacoprofilassi dell'emicrania è indicata se le crisi acute di emicrania sono frequenti, se non rispondono bene alla terapia acuta o se sono associate a sintomi neurologici focali.
Attualmente vengono utilizzate diverse categorie di farmaci tra cui beta-bloccanti come il propranololo, calcio-antagonisti come la flunarizina, inibitori ACE come il candesartan, antidepressivi triciclici come l'amitriptilina e farmaci antiepilettici come l'acido valproico, la gabapentina e il topiramato. Nei primi mesi del 2004 sulle pagine di JAMA venivano pubblicati i risultati di un primo grande studio randomizzato che aveva il compito di analizzare il topiramato, i risultati confermarono i sui effetti protettivi. In base a quanto pubblicato allora il topiramato si profilava come farmaco utile soprattutto per casi refrattari ad altre terapie.
In Italia il topiramato è stato al centro di diversi studi coordinati da Licia Grazzi presso il Besta. L'esperta ha evidenziato che nei pazienti con emicrania cronicizzata, con attacchi quotidiani, i risultati sono stati incoraggianti: la percentuale dei miglioramenti è stata del 50-60% con una netta riduzione nel numero delle crisi mensili e miglioramento deciso della qualità di vita. Inoltre è diminuito il numero dei giorni di cefalea al mese così come il numero di analgesici assunti in un mese. Inoltre è diminuito il numero dei giorni di cefalea al mese così come il numero di analgesici assunti in un mese. Nei pazienti, questo ha comportato un netto miglioramento nell'espletamento delle attività quotidiane anche lavorative e, spesso, la ripresa di una vita sociale che per molti di essi era ormai finita.
Sicuramente bisognerà approfondire ulteriormente i meccanismi d'azione del topiramato, quello che si sa ora è che agisce da neuromodulatore e rappresenta un passo avanti perché non tratta i sintomi, ma cura la malattia. Bisogna precisare che questo particolare farmaco è integralmente rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale ma non è comunque indicato per tutti, viene prescritta dal neurologo dopo un'attenta analisi a pazienti selezionati che vengono colpiti da 3-4 attacchi di emicrania al mese per almeno tre mesi.
Approfondimenti sull'argomento
Cerca nel sito
Se non hai trovato quello che ti serve, o vuoi maggiori informazioni, utilizza il motore di ricerca