Sindrome premestruale: come prevenirla?
Alcuni ricercatori del Massachusetts University di Amherst, hanno condotto degli studi relativi alla sindrome premestruale (PMS), dalle analisi si è notato che una carenza di calcio e di vitamina D favorisce l'insorgere di questo fastidioso disturbo.
La sindrome premestruale, è una patologia diffusa più di quanto si possa immaginare. Circa il 20% delle donne lamentano questi sintomi, e il più delle volte, nel periodo premestruale, le persone affette hanno anche delle ripercussioni sullo stile di vita.
Per portare a termine la ricerca su questa patologia ci sono voluti 10 anni, in questo periodo sono state coinvolte 1000 donne affette da sindrome premestruale e 2000 donne sane tutte comprese tra i 27 e i 44 anni. In tutti questi anni, in seguito alla variazione della dieta delle pazienti, si sono ottenuti dei dati interessanti, si è dimostrato che incrementando l'assunzione di alimenti che contengono la vitamina D, il rischio di soffrire di sindrome premestruale diminuisce del 41%, questo in rapporto a un assunzione inferiore di tale vitamina.
Risultati analoghi si sono ottenuti anche relativamente all'assunzione di calcio, le donne che nella dieta avevano alimenti che contenevano del calcio, presentavano un insorgere di sindrome premestruale inferiore del 30% rispetto a una dieta povera di calcio. Grazie a questa scoperta, ora si apriranno nuove opportunità terapeutiche per curare questo tipo di patologie, ma le donne affette da sindrome premestruale possono già iniziare a fare qualcosa per migliorare la loro condizione.
Il suggerimento che viene dato dai ricercatori che hanno condotto queste analisi, è di integrare nella dieta quotidiana degli alimenti che contengano tali sostanze, ogni giorno bisognerebbe assumere 800 mg di calcio e 5 microgrammi di vitamina D, sostanze contenute in buona quantità in alimenti come il latte scremato e lo yogurt magro.
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