Allergie ai farmaci
Il problema delle allergie ai farmaci è più che mai attuale, rimane infatti insoluto il fattore diagnosi, a causa delle poche conoscenze dei meccanismi patogenetici. Per poter fare una diagnosi esatta è necessario raccogliere i dati anamnestici di ogni paziente, questo consente di accertare i rapporti cronologici fra l'assunzione di un farmaco e la comparsa delle manifestazioni cliniche, oltre a sottolineare le reazioni che questo crea. Questo lavoro permette la verifica delle reazioni che il farmaco produce sul paziente, permettendo di destare perplessità su un farmaco o su una catena di farmaci. Successivamente si lavora sui test in vitro e in vivo, test cutanei iniziati con i prick test e in seguito coi i test itradermici.
La bravura di chi fa i test oltre a diagnosticare dev'essere nel stare attenti a non causare reazioni ai soggetti particolarmente sensibili durante i test. Successivamente verranno eseguiti i patch test (cerottoreazioni) con i farmaci da studiare, test che verrà completato in 72 ore. Inoltre i test sierologici in vitro per la ricerca delle Ige specifiche sono disponibili per alcuni farmaci, come la penicillina, l'ampicillina e l'amoxicillina. Ultimo esame che si può fare è quello di tolleranza orale e/o intramuscolare con alcuni farmaci alternativi.
Approfondimenti sull'argomento
Cerca nel sito
Se non hai trovato quello che ti serve, o vuoi maggiori informazioni, utilizza il motore di ricerca