Dolore Cronico e perdita ore di lavoro
Quando si è affetti da un qualche tipo di dolore cronico, un disturbo fisico che può essere un mal di testa, un artrite, ecc. che persiste da almeno sei mesi, le condizioni fisiche si ripercuotono sul lavoro favorendo situazioni di tensioni fra i colleghi e aumentando lo stress con una conseguente diminuzione della resa.
Alcuni ricercatori americani coordinati da Wayne Hochwarter, docente della Florida State University di Tallahassee, hanno esaminato le ripercussioni sul lavoro dello stato fisico di quelle persone affette da dolori cronici. I dati completi sulla ricerca verranno presentati nel mese di maggio durante il meeting annuale del Society of Industrial and Organizational Psychologists.
Gli studiosi hanno constatato che spesso la paura di perdere il posto di lavoro porta i dipendenti a nascondere il problema aggravando la situazione, una condizione che in America sembra interessare oltre 50 milioni di persone. Fra i dolori cronici più diffusi si sono riscontrati quelli legati a mal di testa, mal di schiena e artrite. Le ripercussioni maggiori si evidenziano su una minore capacità di concentrazione, un'irritabilità superiore, comparsa di stati depressivi e una diminuzione dell'interazione con i colleghi, tutte situazioni che portano a una diminuzione del rendimento sul posto di lavoro.
I ricercatori, per analizzare le conseguenze del dolore cronico su chi ne soffre e la resa sul lavoro, hanno osservato circa duemila impiegati che si trovavano in una situazione idonea allo svolgimento dello studio. Dalla ricerca è emerso che le persone affette da forme di dolore cronico hanno una diminuzione di produttività di circa cinque ore a settimana rispetto a una situazione di "salute", una diminuzione di produttività che proiettate nel corso dell'anno equivalgono a cinquemila dollari per lavoratore. Bisogna poi considerare che i risultati non tengono conto dei costi indiretti che potrebbero raddoppiare se non addirittura triplicare la perdita totale.
Hochwarter classifica come silenziosi questi disturbi legati ai dolori cronici e altri disturbi mentali e fisici, questo perché chi ne soffre preferisce non parlarne neanche con i colleghi per paura delle conseguenze. Secondo l'esperto la soluzione più appropriata è migliorare la comunicazione affinché questi tipi di problemi non rimangano latenti in quanto oltre a diminuire la resa sul lavoro potrebbero avere ulteriori ripercussioni per la salute del dipendente, conseguenze evitabili attraverso un dialogo.
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