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Inibizione
Soprannome: Ori
Argomento: Inibizione
Domanda:
Salve... mi chiamo Oriana e ho 15 anni, il mio "problema" è un po' complesso da spiegare ma ci provo! Io con le persone +care non riesco ad ammettere oralmente di aver sbagliato, ma lo dimostro con i fatti; Con mia madre non riesco ad aprirmi, ma non perché lei non mi mette a mio agio solo che non mi capisco perché ho vergogna di darle anche un piccolo bacio!
Se sapete rispondere siete grandi!!!
Baci ori...
Risposta:
Carissima Ori
Evidentemente sei una ragazzina un po' timida ed inibita, ma anche intelligente, perché non fai le cose così, tanto per farle, ma te ne chiedi le ragioni e magari cerchi aiuto là dove potresti trovarlo.
Brava! Forse non ti sembrerà abbastanza per ricevere questo 'brava', ma sai, ci sono tante persone, anche più grandi di te, che fanno le cose in modo automatico, come se fosse un destino farle in quel modo, ed anche quando si rendono conto che certi comportamenti sono causa di infelicità, non si chiedono cosa sia possibile fare per cambiarli.
Partiamo proprio da qui: se mi scrivi significa che, malgrado all'apparenza tu possa sembrare fredda ed insensibile per questo tuo comportamento, in realtà il fatto che non riesci a manifestare la tua affettività verso le persone più care ti fa stare male.
Giusto? Se così, vediamo cosa si può fare per cambiare... Prima di tutto ti consiglierei di procedere per piccoli passi, nel senso che non puoi passare dal 'niente' al 'tutto': non durerebbe! Comincia dunque ad ammettere i tuoi errori, magari solo quelli più insignificanti, per poi passare gradualmente a quelli più grandi.
Ammettere un errore è, cara Ori, un altro segno di intelligenza, perché solo gli 'imbranati' non riescono ad accorgersi dei propri sbagli ed assumersi la responsabilità di un errore significa avere carattere, tanto che gli altri ti rispetteranno per questo. Quanto ai baci, comincia con gli abbracci, cerca di favorire il contatto fisico con tua madre (mettiti qualche volta seduta sulle sue ginocchia, anche per scherzo ecc.).
Buon lavoro!
Dott.ssa Valentina Mura