Mostri della mitologia Greca ( Sirene )
I
Nella mitologia greca esse erano figlie di Acheloo, nate dalle gocce di sangue cadute dalle sue ferite quando Eracle gli spezzò un corno, o a lui partorite da Sterope. Esse venivano raffigurate con testa femminile su di un corpo di uccello dai pronunciati attributi femminili (i seni) e dai grandi artigli. A volte la parte inferiore del corpo aveva forma di uovo. Attributo tipico delle S. erano gli strumenti musicali: in particolare la lira ed il doppio flauto.
La più celebre narrazione mitica in cui compaiono le S. è quella contenuta nell'Odissea: nel suo viaggio sul mare verso l'Aldilà, Ulisse è assediato dalle S. che cercano di affascinarlo con il loro canto e dichiarano di conoscere tutto ciò che accade in ogni luogo della terra. Per non cedere alle S., contro le quali era stato posto in guardia dalla maga Circe, Ulisse si fa legare all'albero della nave dai compagni, ai quali ha turato le orecchie con la cera. La minaccia insita nel fascino delle S. corrispondeva alla loro natura infera. Si narrava infatti che esse erano figlie di Ctonia, e cioè delle profondità della terra, ed erano inviate da Persefone. Loro compito era affascinare che giungeva nell'Aldilà, rendendo più dolce la morte ( e l'iconografia classica conserva immagini di S. maschili, barbate, destinate ad allietare le donne sulle soglie degli inferi). Zeus aveva assegnato alle S. l'isola Anthemoessa (la fiorita), la cui immagine coincide con il loro aspetto erotico; ma il prato fiorito su cui stavano le S. appariva ai naviganti pieno di cadaveri umani.
L' immagine delle S. con il corpo di uccello sopravvisse nell'arte paleocristiana (vedi Ulisse e le S. nel cimitero di S. Callisto a Roma).
A partire dal XII secolo, però, il nome di S. iniziò a designare soprattutto una figura di donna con la parte inferiore del corpo a forma di pesce. Questo particolare tipo di S. è documentata letterariamente per la prima volta nel trattato De monstris, del VI secolo.
II
Nel folklore irlandese fanno parte della schiera dei folletti socievoli. Così le descrive W.B. Yeats in un suo studio: "Si dice che questi folletti d'acqua siano comuni. Una volta ho chiesto a una contadina se i pescatori del suo villaggio ne avessero mai vista una. "Di certo non fa loro per nulla piacere vederle", mi ha risposto., "perchè portano sempre il brutto tempo." Alle volte le Sirene escono dal mare con le sembianze di piccole mucche senza corna. Quando assumono le nostre sembianze hanno coda di pesce e portano un berretto rosso chiamato in irlandese cohuleen driuth. I maschi della specie hanno, secondo Croker, i denti verdi, i capelli verdi, gli occhi porcini e il naso rosso; ma le loro donne sono belle, e alle volte preferiscono qualche bel marinaio ai loro innamorati dai capelli verdi..."
Riferimenti letterari:
- Omero, Odissea, Libro XII, 52-74 e 236-265
- Bestiario De Monstris (VI secolo)
- Hans Christian Andersen, La sirenetta
- Thomas Mann, Doctor Faust
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