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Il ' Jumbo dei Faraoni '

Jumbo dei Faraoni

Il mito greco di Icaro testimonia che il desiderio di volare sia assai antico. Nel 1898, in una tomba presso Sakkara, in Egitto, è stato rinvenuto un modello cui fu applicata la denominazione di "uccello", e che con tale etichetta fu classificato al Museo Egizio del Cairo, ove rimase per mezzo secolo. Solo nel 1969 il dottor Khalil Messiha rilevo' che contrariamente alle altre rappresentazioni lignee di volatili cui era stato inevitabilmente associato, il reperto in questione presentava caratteristiche del tutto particolari: le ali erano diritte, ed il piano di coda rialzato.

Il corpo e il muso erano plasmati in senso aerodinamico. Il reperto, tuttora visibile, pesa 39,12 grammi ed e' in perfetto stato di conservazione. L'apertura alare e' di 18 centimetri e la lunghezza del corpo e' di 14, mentre il muso non supera i 3,2. Un giocattolo? Gli esperti d'aeronautica dopo una approfondita analisi tecnica lo hanno indicato atto al volo ed ideale a tal fine nelle sue proporzioni. In molti testi di divulgazione scientifica il reperto è stato denominato il "Jumbo dei Faraoni". Il reperto riporta una sottile iscrizione: "Pa Diemen", tradotta come "Dono di Amon"! L'oggetto descritto costituisce un esempio emblematico di ciò che il biologo Ivan Sanderson ha suggerito di denominare "Out Of Place Artifacts" o, in sigla, OOPART: in altri termini, reperti al di fuori di ogni logica e tali da mettere in crisi scienziati e storici.


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