Cerchi di fuoco
E' noto il ritrovamento, fra i documenti del professor Alberto Tulli, gia' direttore del Museo Egizio del Vaticano, di uno dei piu' interessanti atti scritti del passato che attestino avvenuti contatti con velivoli non identificati e presunti alieni. Stiamo parlando del papiro di Tuthmosis III. Nonostante il tempo trascorso e l'erosione del documento, anticamente, il principe Boris de Rachewiliz, riusci' a tradurre il papiro: contestualmente lo ritenne parte degli Annali di Tuthmosis III e lo dato' fra il 1504 e il 1450 a.C. Quanto affermato dal rotolo risulta tuttavia poco chiaro ma cio' che non puo' essere disconosciuto e' il carattere prodigioso dello evento descritto. Il documento recita: "Nell'anno 22, terzo mese dell'inverno, sesta ora...gli scribi della Casa della Vita scoprirono che c'era un cerchio di fuoco che procedeva nel cielo… Non aveva testa, l'alito della sua bocca aveva un fetido odore. Il suo corpo era lungo una canna e largo una canna. Non aveva voce. I loro cuori si confusero; si gettarono bocconi... Si presentarono al Faraone... per riferire.
Sua Maesta' ordino' ..e' stato esaminato...come tutto cio' che e' scritto sui rotoli di papiro della Casa della Vita. Sua Maesta' stava meditando su cio' che era accaduto. Poi, dopo che furono trascorsi alcuni giorni, queste cose divennero piu' numerose che mai, nel cielo. Splendevano nel cielo piu' del fulgore del sole, e si estendevano fino ai limiti dei quattro sostegni dei cieli...Potente era la posizione dei cerchi di fuoco. L'esercito del Faraone osservava, e Sua Maesta' era tra loro. Avvenne dopo cena. Poi quei cerchi di fuoco salirono piu' in alto del cielo,verso il sud. Dal cielo caddero pesci e volatili. Un prodigio tale non si era mai vuto fin dalla fondazione del regno. E il Faraone ordino' di portare incenso per fare pace sull'altare...E cio' che accadde il Faraone ordino' che venisse scritto negli annali della Casa della Vita... perche' fosse ricordato per sempre". Tale testo, una volta pubblicato in Italia, suscito' subito un grande interesse e non soltanto fra gli ufologi. Riteniamo senza alcun dubbio che quanto letto debba rappresentare un punto di partenza per lo studio clipeologico ossia per la analisi degli eventi ufologici accaduti nel passato. Per un approfondimento del testo rimandiamo alla rivista "Clypens" del gennaio 1964 e al numero 4 de "Il Giornale dei Misteri" del luglio 1971.
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