Ufo e velivoli militari ultrasegreti
E' realistico pensare che buona parte degli avvistamenti UFO si riferisca ad apparecchi militari sperimentali, oggetto quindi di cover up preventivo. Con il progetto 3059, per esempio gli USA tentavano negli anni sessanta di recuperare il ritardo tecnologico in questo campo nei confronti dell'URSS: esso intendeva realizzare un razzo a combustibile solido da un milione di libbre/spinta. Il progetto Orion studiava una piattaforma spaziale e un veicolo manovrabile per mezzo di esplosioni nucleari controllate. Il progetto YO-YO aveva per fine la realizzazione di un veicolo da ricognizione strategica operante in orbita bassa. Sempre negli anni sessanta la NASA mise a punto aereomobili simili a vasche da bagno triangolari: erano i vari m2-f2, hl-10, x24 a e b, gli antenati dell'odierno Shuttle. Quegli studi rivelarono che una delle migliori forme di volo disponibili era prodotta dalla semirotazione di un triangolo nel quale la zona semiconica superiore forniva la portanza necessaria e la parte piatta sottostante stabilità : queste forme avevano rendimenti altissimi, con numeri di Mach superiori a 2.5: una delle forme Ufo più classiche...
Ovviamente studi ed esperimenti similari si svolgevano in URSS, dove però ci si muoveva anche in altre direzioni: grandi hovercraft spaziali ed 'ekranoplani', connubi tra aereo e nave con elevate velocità . Interessante, dal punto di vista del confronto fra le superpotenze e lo studio di macchine simil-UFO, è la vicenda Aurora. Pare che molti UFO triangolari avvistati nei decenni provenissero più dall'URSS che dagli USA, anche se entrambi i Paesi stavano studiando la medesima tecnologia. I centri militari occidentali subivano continue intrusioni aeree di misteriosi velivoli che eludevano con facilità tutti i sistemi radar. Verso la fine degli anni settanta le intrusioni di macchie che operavano a mach 3 si diradarono, ma tornarono negli anni ottanta con velocità addirittura di mach 5: si pensa si trattasse di un tristadio da centoquaranta tonnellate, dove la parte principale era un triangolo capace di mach 5.5-6. Tali velivoli erano teleguidati e privi di pilota, il che spiega le forti accelerazioni e le manovre violente a velocità assolutamente impossibili per mezzi pilotati.
Tutto pare confermato da un'intervista, nel gennaio 1988, al generale sovietico Alexander Yefimov da parte di una rivista militare bulgara: un loro aereo intercettore ipersonico sviluppato da Tupolev presentava una configurazione triangolare con doppia unità propulsiva e senza compartimento di guida. La tecnologia russa aveva messo in serio allarme il mondo politico e militare statunitense, che riprese con forza gli studi su velivoli triangolari e, negli anni novanta avviò il progetto Aurora, che dovrebbe portare a realizzare un ricognitore strategico ipersonico. Aurora dovrebbe essere un triangolo volante capace di volare a mach 5 a oltre quarantamila metri di quota. Moltissime testimonianze ufologiche corrispondono alle caratteristiche di Aurora, una per tutte la dichiarazione di Chris Gibson, ingegnere inglese in servizio nell'agosto 1989 sulla Galveston Key, una piattaforma petrolifera nel Mare del Nord: Gibson vide un aereo cisterna KC-135 rifornire un velivolo scuro e senza insegne a forma di un triangolo isoscele; due aerei f-111 controllavano l'operazione.
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