Miti celtici
Dalle affascinanti interpretazioni della mitologia celtica del noto cosmologo Valentino Compassi scorgiamo le tracce di gesta e avventure aliene nel passato. Nella lotta estenuante dei Thuata contro i Fomori, cosi' bene descritti nelle cronache irlandesi, ecco apparire i terrificanti Fir Bolg, gli Esseri del fulmine, che da molto lontano erano in grado di "staccare gli arti ai nemici. Il Dio Dagda, noto per la sua potenza, era in possesso di un terrificante ordigno di ferro, cosi' pesante che occorrevano ben otto uomini per spostarlo. Questo ordigno bellico uccideva, ma, all'occorrenza era in grado di regalare solo una "morte apparente": addormentava il nemico. Il temibile Dagda possedeva un'altra arma distruttrice, la "ruota cosmica": chiunque si fosse avvicinato a guardarla rimaneva accecato per sempre e chiunque avesse prestato orecchio al suo immenso fragore, diventava sordo. Cio' che oggi si continua a classificare come mito e, con tanta naturalezza viene classficato come racconto irreale, fantastico, inventato, deriva dal greco "Mythos", termine che in origine stava a indicare un vero fatto di cronaca o un racconto di storia realmente accaduto. La connotazione delle armi citate nel racconto celtico non puo' coniugarsi con l'arretratezza dei tempi antichissimi da cui tali racconti provengono. Le conseguenze dell'uso delle armi ci riporta inevitabilmente alle esplosioni nucleari. Cosa accadde in realta' ?
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