Meningite, più rischi con i baci
Secondo uno studio australiano le persone che hanno una propensione a baciare appassionatamente diverse persone in un certo lasso di tempo sarebbero più esposti alla meningite. A qualche giorno di distanza da San Valentino sulle pagine del British Medical Journal sono stati pubblicati i risultati di uno studio che mette in guardia soprattutto le persone che non hanno un partner fisso.
La ricerca è arrivata alla conclusione che baciare più di sette persone nell'arco di due settimane può quadruplicare i rischi di contrarre la meningite. La causa sarebbe dovuta all'aumento delle situazioni in cui il batterio del meningococco può passare da un individuo all'altro attraverso il contatto fra le labbra.
Gli studiosi australiani hanno condotto lo studio su 114 ragazzi con un età compresa fra i 15 e i 19 anni ai quali era stata diagnosticata la meningite. Tutti i ragazzi sono stati analizzati e intervistati, in seguito lo stesso procedimento è stato ripetuto su un gruppo di ragazzi sani per avere dei parametri di controllo. Dal confronto dei dati raccolti è emerso che tra i fattori che contribuiscono a un aumento del contagio della meningite c'erano sia i colpi di tosse in ambienti affollati, per esempio feste e locali, sia i baci.
Una percentuale abbastanza consistente dei ragazzi affetti da meningite, ha comunicato di aver baciato nel giro di due settimane ben sette persone differenti. In seguito a questa constatazione gli studiosi sono propensi a ipotizzare che il bacio è un veicolo di trasmissione del meningococco che in determinate situazioni può influire in maniera rilevante.
Fra le cause che possono aumentare la possibilità di contrarre la meningite, ci possono essere anche l'aver avuto in precedenza altre malattie come la mononucleosi, anch'essa una malattia diffusa soprattutto fra i giovani che può essere contratta soprattutto in ambienti affollati o attraverso la saliva, tale malattia è conosciuta anche come "malattia del bacio".
Statisticamente è stato dimostrato che il 10 percento della popolazione ospita il batterio del meningococco nella gola, fra gli studenti la percentuale è tre volte tanto, una differenza legata soprattutto alla vita sociale più attiva.
I ricercatori con questo studio non vogliono di certo cambiare le abitudini dei giovani, l'obiettivo è però quello di aumentare la consapevolezza di possibili patologie e sensibilizzarli a una maggiore attenzione verso i sintomi della malattia stessa.
Cosa è la meningite ?
Esistono due tipi di meningiti, una forma virale e una forma batterica. La meningite meningococcica è una malattia infettiva causata dal batterio Neisseria meningitidis che provoca un'infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi).
Il batterio, chiamato comunemente meningococco, si annida nel naso e nella gola di un individuo (detto portatore sano), da cui può passare nel sangue e raggiungere le meningi, provocando la malattia meningococcica.
La forma di meningite causata da meningococco più delle altre può dar luogo a forme fulminanti che evolvono sfavorevolmente nell'arco di poche ore.
Una delle conseguenze più temibili delle forme da meningococco C è la setticemia, o sepsi. Si tratta in generale di un evento potenzialmente fatale (il tasso di letalità arriva fino al 50%). Le tossine immesse in circolo nel sangue, infatti, recano danni ai tessuti e agli organi del corpo, e possono provocare uno shock settico nell'individuo colpito.
I primi sintomi della meningite possono facilmente essere confusi con quelli dell'influenza. Chi contrae la malattia è soggetto a rigidità nucale e forte cefalea, tali sintomi sono associati a una sindrome infettiva grave e brutale che porta a una febbre molto elevata, vomito, senso di confusione, sonnolenza, convulsioni, fotosensibilità, inappetenza.
Qualora si è consapevoli di aver avuto dei contatti con una persona colpita da meningite è bene recarsi dal proprio medico che avvierà delle adeguate profilassi antibiotiche preventive. Un adeguato sistema di sorveglianza è quindi una delle strategie più efficaci per prevenire la diffusione e il contagio da meningite.
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