Protesi per il pene
Con l'avanzare delle tecniche mediche, sempre più spesso i pazienti che si sottopongono a un intervento chirurgico non sono obbligati a passare la convalescenza in ospedale. Le tecniche consentono di dimettere in giornata il paziente e di ricoverarli con la formula dei day hospital.
Per la prima volta, all'ospedale Cardelli di Napoli, l'equipe di Maurizio Carrino ha impiantata una protesi del pene con la modalità di ricovero in day hospital. Si è potuta eseguire un intervento in questa modalità in quanto l'antibiotico necessario per il periodo della convalescenza è stato inserito direttamente nella protesi.
Alcune informazioni sulle protesi per il pene
Grazie alle protesi per il pene è possibile restituire la rigidità necessaria a consentire la penetrazione e un rapporto sessuale normale, i primi studi in questo campo vennero condotti negli anni 70.
L'operazione, consiste nell'inserire all'interno dei corpi cavernosi dei cilindri di materiale inerte compatibile, in genere di silicone, che permettono al pene di riacquistare una rigidità costante. L'inserimento di questo tipo di protesi non modificano l'aspetto estetico del pene e la fuoriuscita delle urine e dello sperma non viene modificata.
L'intervento chirurgico è molto semplice e ormai come si è visto nel recente caso italiano, il paziente viene dimesso in giornata.
Oltre alle protesi rigide sono disponibili altre due tipologie, quelle malleabili e quelle idrauliche che possono essere controllate direttamente dal paziente. Il vantaggio principale di una protesi, è il ripristino dell'erezione senza dover assumere farmaci, inoltre l'erezione può essere controllata in un qualsiasi momento.
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