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Assistenza anziani e attività fisica

Assistenza anziani e attività fisica

Una scarsa attività fisica nella terza età aumenta il rischio di disabilità, per questo motivo è importante coinvolgere gli anziani in programmi di Attività Fisica Adattata (AFA) o semplicemente spronarli a camminare per almeno 15 minuti al giorno. Uno stile di vita sedentario è un fattore di rischio per numerose patologie croniche (obesità, malattie cardiovascolari, diabete, osteoporosi, ecc.), le persone che si muovono poco hanno inoltre un maggior rischio di depressione e, in caso di problemi di artrosi (una malattia degenerativa che interessa le articolazioni) cresce considerevolmente il rischio di disabilità motorie. I programmi di Attività fisica Adattata spesso sono sottovalutati, essi non sono infatti studiati unicamente per specifiche condizioni di salute ma anche per delle fasce di popolazione come quella della terza età. Stando ai dati di uno studio presentato in occasione di EuroPRevent 2016, 15 minuti di attività fisica giornaliera (basterebbe anche una passeggiata a passo spedito) sarebbero sufficienti per ridurre del 22 per cento il rischio di decesso negli anziani.

David Hupin, ricercatore presso l'Università di Saint-Etienne (Francia) e primo autore dello studio, evidenzia che l'età avanzata non è una scusa per non fare attività fisica. Purtroppo, meno del 50 per cento degli anziani raggiunge l'obiettivo settimanale minimo consigliato che prevede 75 minuti di esercizio intenso o 150 minuti di esercizio moderato. Alla luce di questi dati, si è quindi voluto calcolare il livello benefico più basso di attività fisica utile per ridurre la mortalità.

Nel corso dell'indagine ci si è concentrati su due coorti: una francese composta da 1.011 soggetti di 65 anni seguiti per 12 anni e una internazionale di 122.417 soggetti di 60 anni seguiti mediamente per 10 anni. Di tutti è stato misurato il livello di attività fisica e successivamente il dato è stato incrociato con il numero di decessi. I risultati hanno evidenziato che gli anziani che praticano almeno 15 minuti di attività fisica al giorno vedono ridurre il rischio di mortalità del 22 per cento, si è inoltre rilevato che all'aumentare del tempo aumenta anche il beneficio, in certi casi (ad esempio con delle passeggiate quotidiane di almeno 1 ora) si può arrivare addirittura a una riduzione del 35 per cento.

L'obiettivo primario di un'attività fisica adattata, dei programmi solitamente coordinati e promossi dalle Aziende USL e/o dalle Società della Salute (SdS), è quello di prevenire la perdita di capacità motorie attraverso il movimento svolto in un gruppo guidato da un istruttore, i dati di questo studio dimostrano pero che essa non è solo utile per prevenire le disabilità motorie ma può contribuire anche a diminuire il rischio di morte negli anziani. Sebbene tali benefici si possono ottenere anche semplicemente camminando, non bisogna dimenticarsi che tra gli obiettivo delle AFA vi è anche quello della socializzazione e della promozione di stili di vita più corretti, aspetti non da trascurare nella terza età.

Una regolare attività fisica può avere inoltre un importante risvolto economico, stando a uno studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association (Health Services and Outcomes Research - doi: 10.1161/JAHA.116.003614), a parità di fattori di rischio i soggetti che hanno una vita sedentaria costano al a Servizio sanitario nazionale (SSN) quasi 360 euro in più all'anno. Questo dato emerge da in'indagine condotta su 26.239 individui, metà dei quali con patologie a carico dell'apparato cardiovascolare.

Gli esperti spiegano che anche le persone che hanno ricevuto una diagnosi di ictus o malattia cardiaca dovrebbero, con le dovute precauzioni, svolgere una regolare attività fisica. Questa abitudine permette infatti di ridurre il rischio di ricoveri e di prescrizione di farmaci. In base ai dati raccolti il risparmio per il Servizio sanitario nazionale è considerevole, si è osservato che le persone che soffrivano di malattie cardiovascolari (quelle che comportano un costo maggiore per la sanità) costavano oltre 2000 euro in più all'anno se non seguivano le raccomandazioni dell'OMS: 25 minuti di attività aerobica intensa per 3 volte a settimana o 30 minuti di attività aerobica di livello moderato per 5 volte a settimana.

L'attività fisica è quindi sempre importante, da una parte permette di ridurre le risorse necessarie per l'assistenza di anziani e per la cura e il trattamento di patologie che potrebbero essere prevenute semplicemente camminando, dall'altra migliora considerevolmente la qualità della vita delle persone.


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