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Allergie ai pollini primaverili e salute dei bambini - Il mal di testa, uno dei sintomi delle allergie ai pollini, con l'inizio della primavera potrebbe colpire molti adulti e bambini

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Allergie ai pollini primaverili e salute dei bambini

Allergie ai pollini primaverili

Il mal di testa, uno dei sintomi delle allergie ai pollini, con l'inizio della primavera potrebbe colpire molti adulti e bambini. Ogni anno si ripresenta il solito problema, con il passaggio dall'inverno ai mesi più miti numerosi alberi iniziano a fiorire e di conseguenza aumenta la concentrazione di pollini nell'aria, se per alcuni però la mezza stagione è accolta con gioia, per altri inizia un incubo. Un team di esperti dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, formato non solo da allergologi ma anche da psicologi e neurologi, ha stilato un decalogo con una serie di consigli utili che i genitori possono seguire per migliorare e/o tutelare la salute dei bambini allergici.

Negli ultimi anni la percentuale di bambini allergici è cresciuta esponenzialmente, si è passati da un'incidenza del 7 per cento degli anni 90 al 25 per cento del 2015. Al primo posto troviamo la rinite allergica, con un'incidenza del 35 per cento negli adolescenti (età tra i 13 e i 14 anni), segue poi l'asma, che colpisce circa il 9,5 per cento dei bambini. Il passaggio dall'inverno alla primavera coincide con l'aumento della frequenza degli attacchi di cefalea, un dato confermato anche al Bambino Gesù. Presso l'ospedale pediatrico, tra marzo e luglio, si registra solitamente un incremento del 15 per cento per questo tipo di patologie legate alle allergie respiratorie. Altri sintomi tipici collegabili alle allergie respiratorie sono: maggiore irritabilità e difficoltà di concentrazione.

Nel periodo che va da marzo a luglio, sopratutto nelle giornate calde, assolate e ventose, aumenta la concentrazione di pollini nell'aria. Tale concentrazione può comunque variare molto durante questi mesi e nell'arco della stessa giornata, per esempio in città ci sono più pollini nell'aria la sera e meno nel primo mattino (informazione utile per esempio se si deve praticare dell'attività all'aria aperta). La concentrazione varia inoltre a seconda del tempo atmosferico, essa si riduce infatti considerevolmente con la pioggia. La maggiore concentrazione di pollini si ha, ovviamente, in prossimità delle piante e delle erbe che li producono. In caso di bambini allergici, in alcune circostanze (per esempio quando si taglia l'erba del prato intorno a casa o si potano i rami), bisogna prestare particolare attenzione (meglio che non escano in cortile a giocare).

Per quanto riguarda il binomio allergia-pioggia è bene fare alcune puntualizzazioni, spesso si sente dire che la pioggia riduce i sintomi delle allergie respiratorie, questo non è però sempre vero. Se una pioggerellina può ridurre la presenza di pollini nell'aria, e di conseguenza gli allergici stanno meglio, una pioggia violenta peggiora notevolmente la condizione di chi soffre di allergie respiratorie. Questo avviene perché i granuli pollinici possono essere frantumati dalle gocce di pioggia che li colpiscono, il risultato è che gli elementi che scatenano la reazione allergica sono ancora più piccoli e possono penetrare con maggiore facilità a livello delle vie aeree, bisogna quindi prestare particolare attenzione alle ore successive alla pioggia.

Con la pioggia possono aumentare anche gli attacchi d'asma, in parte per le stesse motivazioni che interessano le allergie ai pollini, in parte a causa dell'abbassamento della temperatura. L'aria fredda, presente spesso con le piogge primaverili, è uno stimolo asmogeno; essa è in grado di aumentare l'infiammazione dei bronchi e induce la loro muscolatura a contrarsi, condizione che determina il broncospasmo.

Alcuni consigli per i genitori con bambini allergici ai pollini

In primavera, e più in generale nei periodo critici, i genitori con bambini che presentano allergie ai pollini possono preservare la salute dei propri figli seguendo 5 semplici regole:

  1. Bisognerebbe evitare le gite in campagna nelle ore mattutine, sopratutto nelle giornate soleggiate con vento e clima secco. Mentre in città la concentrazione di pollini è maggiore la sera, in campagna il picco si registra la mattina. Questa informazione può essere utile anche per capire quando è meglio aprire le finestre di casa per cambiare l'aria: in città è preferibile arieggiare la propria casa tra le 6 e le 8 del mattino, in campagna è invece preferibile farlo tra le 19 e le 24.

  2. Quando si deve programmare una vacanza, se fattibile, meglio scegliere il periodo dove si ha la massima concentrazione di pollini nella propria casa (in questo modo ci si allontana dall'allergene). Come meta per le proprie vacanze meglio scegliere località di mare o alta montagna. Ricordate che a un'altitudine media, dai 600-1000 metri, le stesse piante liberano i pollini circa un mese più tardi rispetto alla pianura, un'informazione da tenere in considerazione quando si pianifica una gita o una vacanza.

  3. Se l'auto non è già predisposta, è opportuno montare nella macchina un filtro anti-pollini. Periodicamente bisognerebbe poi verificare la pulizia dei filtri di condizionamento. Stesso accorgimento va preso per i sistemi di condizionamento della casa. Particolare attenzione va posta anche nella scelta dell'aspirapolvere, bisognerebbe sceglierne uno che sia dotato di un filtro per le polveri fini (o sottili).

  4. I genitori di bambini allergici ai pollini non devono tagliare l'erba quando i figli sono nelle vicinanze, bisogna inoltre stare attenti a non sostare nei pressi di altri spazi in cui sia stata tagliata l'erba.

  5. Nei periodo più critici, sopratutto se si è stati in posti con una concentrazione di pollini elevata, potrebbe essere opportuno lavare i capelli prima di andare a letto. E' poi preferibile mettere i vestiti indossati durante la giornata fuori dalla stanza da letto, in questo modo si riduce al minimo la concentrazione di pollini nella camera dove dormono i bambini. Bisognerebbe poi evitare il contatto con il fumo di tabacco, polveri e pelo di animali.

Cose INUTILI che fanno i genitori con bambini allergici ai pollini

Alcuni genitori, pensando di fare del bene ai propri figli, adottano dei comportamenti INUTILI che non giovano ai propri figli:

  1. Evitano in maniera categorica prati, campi coltivati e incolti.

  2. Tengono sempre le finestre di casa chiuse e/o non fanno uscire il bambino da casa.

  3. Mettono delle mascherine sul viso del bambino per coprire naso e bocca. Oltre a infastidire il piccolo le spore sono talmente piccole che penetrano attraverso i fori, il loro utilizzo è quindi inutile.

  4. Fanno spesso lavaggi endonasali. I lavaggi nasali non costituiscono una terapia per la rinite allergica, diversi studi hanno dimostrato che i benefici sono molto limitati mentre il fastidio per il bambino è notevole. Meglio quindi evitare questa pratica e attenersi ai consigli del medico che generalmente prescrive particolari antinfiammatori, antistaminici o delle immunoterapia specifiche.


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