Effetti musica gravidanza ultime settimane
La musica in gravidanza, sopratutto nelle ultime settimane, può essere un valido aiuto per i genitori nei primi mesi di vita del bambino. Una crisi di pianto del neonato potrebbe essere placcata facendogli ascoltare una musica che la madre ha messo spesso negli ultimi mesi di gestazione. Un gruppo di ricercatori finlandesi dell'Università di Helsinki ha dimostrato che una melodia ascoltata dai bambini durante la gestazione nell'ultimo trimestre viene poi riconosciuta diversi mesi dopo la nascita. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Plos One (Prenatal Music Exposure Induces Long-Term Neural Effects - DOI: 10 1371 / journal pone 0078946).
Per condurre lo studio i ricercatori hanno coinvolto 24 donne che avevano appena iniziato l'ultimo trimestre di gravidanza. A metà delle gestanti non è stata data nessuna indicazione in particolare mentre il restante campione doveva ascoltare, per cinque giorni alla settimane, un CD contenente tre ninna nanne, fra cui Twinkle Twinkle little Star (l'equivalente di brilla, brilla, mia stellina), alternate a brevi frasi.
Dopo il parto gli esperti hanno condotto una serie di test, avvalendosi di una tecnica nota come Brain's Event-related- potentials (ERPs), quando i bambini avevano pochi giorni di vita e al compimento del quarto mese. Di tutti i piccoli sono stati quindi raccolti i dati relativi alle reazione cerebrali derivanti dalla sollecitazione agli stimoli uditivi.
Analizzando tutte le informazioni si è così scoperto che, sia alla nascita che quattro mesi dopo, i neonati che già avevano udito le ninne nanne nel grembo materno reagivano in modo diverso rispetto ai piccoli che non avevano ricevuto tale stimolo. I figli delle mamme che avevano fatto ascoltare Twinkle Twinkle little Star nelle ultime settimane di gravidanza mostravano un comportamento simile a quello che si ha nel ricordo di qualcosa di noto. Inoltre, l'intensità della reazione registrata era direttamente proporzionale all'esposizione allo stimolo: i bambini che avevano ascoltato la ninna nanna per più ore sembravano "ricordare" meglio di altri la canzone.
Minna Huotilainen, coordinatrice della ricerca, spiega che questo è il primo studio che rileva per quanto tempo i ricordi fetali restano nel cervello. Delle informazioni molto importanti in quanto i dati raccolti permettono di analizzare le basi della memoria fetale. Precedenti studi avevano già indagato sugli effetti di particolari stimoli sonori negli ultimi mesi di gravidanza e il ricordo del neonato dopo la nascita, per la prima volta si è però ricorsi a particolari strumenti in grado di fornire informazioni più precise oltre ad aver valutato che gli effetti di tali stimoli possono durare anche alcuni mesi.
Non sono pochi gli esperti che suggeriscono di iniziare a parlare al piccolo già dal sesto mese di gravidanza, suoni e rumori servono al futuro nascituro per iniziare un processo di comunicazione col mondo esterno. Se da una parte ci sono però diversi studi che evidenziano gli effetti positivi della musicoterapia in gravidanza, della voce dei genitori, delle ninne nanne, ecc., dal'altra si sa ancora poco sugli effetti negativi a cui può essere stato esposto un bimbo sviluppatosi in situazioni molto rumorose a causa del luogo di lavoro della madre nell'ultimo trimestre di gravidanza. Una risposta a quest'ultimo interrogativo potrebbe arrivare presto da uno studio, attualmente in corso, condotto presso il Finnish Institute of Occupational Health.
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