La salute della donna e del bambino è una priorità nazionale
Favorire il parto fisiologico e ridurre il ricorso al parto cesareo, promuovere il parto senza dolore inserendo l'anestesia epidurale tra i Livelli essenziali di assistenza, attivare nell'ambito del "118" il trasporto del neonato in emergenza, incrementare l'attività dei consultori e promuovere l'allattamento al seno, superare le disequità territoriali e sociali per l'accesso ai servizi di tutela materno infantile con attenzione particolare alla popolazione immigrata. Sono solo alcune delle finalità del nuovo disegno di legge sulla "tutela dei diritti della partoriente, la promozione del parto fisiologico e la salvaguardia della salute del neonato", presentato dal Ministro della Salute Livia Turco e approvato oggi dal Consiglio dei Ministri.
"Il provvedimento - spiega il Ministro Turco - è nato dalla convinzione che la promozione della salute materno infantile sia un obiettivo prioritario da perseguire a livello nazionale per i riflessi positivi che produce sulla qualità della vita delle donne e dei loro bambini e, di conseguenza, sulla salute della popolazione complessiva. E' il frutto della consapevolezza delle molte criticità da affrontare per realizzare una piena tutela della salute materno infantile quali la diminuzione drastica della natalità (nel 1960 i nati erano circa un milione, nel 2005 sono passati a 569 mila), l'aumento dell'età media della donna per la nascita del primo figlio, il limitato livello di informazione e le differenze territoriali e sociali di accesso ai servizi che non permettono alla donna di vivere con piena consapevolezza la gravidanza, il parto e il puerperio".
In particolare il disegno di legge, in coerenza con gli obiettivi fissati dal Progetto-obiettivo Materno Infantile e con il Piano sanitario nazionale 2006-2008, si propone di tutelare i diritti e la salute della gestante e del neonato promuovendo una appropriata assistenza all'interno del percorso nascita da parte del Servizio Sanitario Nazionale, nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza, tramite l'integrazione dei servizi territoriali ed ospedalieri e la valorizzazione dei consultori.
A tal fine il disegno di legge prevede diversi interventi tra cui i più significativi intendono promuovere la conoscenza delle modalità di assistenza delle pratiche socio sanitarie e l'uso delle modalità per il controllo del dolore nel travaglio - parto, comprese le tecniche che prevedono il ricorso ad anestesie locali avanzate e di tipo epidurale.
Inoltre, il provvedimento è volto a ridurre i fattori di rischio di malattia del nascituro, pre e post concezionali, attraverso appropriati interventi preventivi, nonché a favorire il parto fisiologico e a promuovere l'appropriatezza degli interventi al fine di ridurre il ricorso al parto cesareo. Altre priorità sono la promozione dell'allattamento al seno secondo le raccomandazioni dell'Oms-Unicef e il contrasto delle disequità territoriali e sociali di accesso ai servizi per la tutela materno infantile anche per la popolazione immigrata.
Previste anche la dimissione precoce, protetta ed appropriata della partoriente e del neonato, nell'ambito dell'assistenza domiciliare integrata, e l'organizzazione dell'offerta sul territorio attraverso le Unità territoriali di assistenza primaria e i centri regionali di assistenza al bambino.
Il Ddl prevede, inoltre, una specifica intesa con le Regioni per la realizzazione in modo concertato delle finalità in esso indicate e demanda al Cipe, su proposta del Ministro della Salute e d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, il compito di destinare le risorse necessarie al raggiungimento degli scopi.
Il provvedimento persegue le seguenti finalità:
promuovere un'appropriata assistenza alla nascita, tutelando i diritti e la libera scelta della gestante;
assicurare la tutela della salute materna, il benessere del nascituro e quello delle famiglie nell'esperienza della genitorialità;
ridurre i fattori di rischio di malattia pre e post concezionali del nascituro attraverso specifici interventi preventivi;
implementare l'attività dei consultori familiari rivolta a favorire un elevato grado di salute preconcezionale intesa a prevenire le patologie del concepito e della madre, promuovendo, altresì, la salute riproduttiva con programmi mirati alla tutela della maternità ed alla maggiore diffusione dell'allattamento al seno;
promuovere la più ampia conoscenza delle modalità di assistenza e delle pratiche socio-sanitarie raccomandate, con particolare riferimento ai corsi di accompagnamento alla nascita, anche al fine dell'apprendimento e dell'uso delle modalità per il controllo del dolore nel travaglio-parto, ivi comprese le tecniche che prevedono il ricorso ad anestesie locali e di tipo epidurale;
favorire il parto fisiologico e promuovere le modalità per l'appropriatezza degli interventi al fine di ridurre la percentuale dei tagli cesarei e aumentare la prevalenza dell'allattamento al seno, secondo le raccomandazioni dell'OMS-UNICEF;
rafforzare gli strumenti per la salvaguardia della salute materna e della salute del neonato;
assicurare la qualità dell'assistenza ostetrica e pediatrico/neonatologica nel periodo perinatale da valutare con indicatori adeguati sull'impiego e sui risultati delle pratiche raccomandate sulla base delle prove scientifiche, a partire dal tasso di prevalenza di allattamento esclusivo al seno all'atto delle dimissioni dal reparto;
contrastare le disequità territoriali e sociali di accesso ai servizi per la tutela materno-infantile, anche per la popolazione immigrata, mediante l'adozione del modello operativo basato sull'offerta attiva;
promuovere l'informazione e la consulenza alle donne che decidono di avere una gravidanza, alle gestanti e alle puerpere, anche mediante i corsi di accompagnamento alla nascita e stimolando l'impegno in tal senso dei servizi consultoriali, per la promozione, sostegno e protezione dell'allattamento al seno, sul corretto posizionamento in culla del lattante e sul corretto trasporto in auto del bambino, sull'importanza della tempestività delle vaccinazioni, per la promozione della procreazione consapevole e sul governo, accoglienza e contenimento dei processi emotivi relativi al dopo parto, nella relazione madre e bambino e nel contesto delle relazioni familiari.
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