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Indagine Doxa, gli italiani bevono meno alcol ma aumentano i bevitori

Indagine Doxa: gli italiani bevono meno

Osservando alcuni dati raccolti sulla popolazione nazionale si nota che negli ultimi anni è aumentato il numero di italiani che si concede un bicchierino anche se i quantitativi di alcolici consumati pro capite sono diminuiti. Quest'aspetto dell'Italia emerge dalla quinta indagine Doxa sugli stili di vita e sul consumo di alcol nazionale. La ricerca è stata promossa dall'Osservatorio Permanente sui giovani e l'alcool, i risultati sono stati presentati in una conferenza tenutasi a Roma a distanza di cinque anni dall'ultima rilevazione.

L'indagine ha confrontato le abitudini degli italiani negli ultimi trent'anni, nel rapporto viene evidenziato che a partire dalla fine degli anni settanta il consumo di alcol pro capite ha iniziato un progressivo decremento. Nei primi anni ottanta, ogni italiano consumava annualmente circa 13 litri di bevande alcoliche (parametro medio nazionale), nel 1991 si è scesi a 9,1 litri e nel 2005 si è scesi addirittura a 6,9, un valore che si avvicina molto ai parametri raccomandati dall'Organizzazione mondiale della Sanità che si auspica un consumo massimo di bevande alcoliche intorno ai 6 litri pro capite per il 2015. Rispetto al passato è però aumentato il numero di "bevitori", si è passati dal 74 per cento del 1993 all'81 per cento di oggi.

Che parametri sono stati utilizzati per lo studio ? I ricercatori hanno considerato "consumatori" le persone di età superiore ai 12 anni che negli ultimi 3 mesi hanno bevuto almeno un alcolico, in base a questo metro di misura risulta che l'81,5 per cento degli italiani consuma bevande alcoliche. Il 67 per cento della popolazione viene considerata consumatrice abituale, circa 34 milioni di persone sopra i 13 anni. Il 13 per cento, poco meno di 7 milioni, rientrano invece nel gruppo dei consumatori occasionali, infine le persone che si sono dichiarate astemie sono circa il 20 per cento (10 milioni di italiani). L'indagine ha esaminato anche le differenze fra i sessi, è stato rilevato che fra gli uomini i bevitori occasionali sono il 93 percento mentre le donne si attestano intorno al 70,7 per cento, entrambi in ogni caso in aumento rispetto ai dati del 2000.

C'è da notare che non tutti i dati acquisiti hanno subito delle variazioni, alcuni parametri considerati durante l'indagine sono rimasti invariati rispetto alle rilevazioni precedenti, per esempio le percentuali di consumo di alcol reiterato nella settimana. Il cinquanta per cento delle persone esaminate ha ammesso di aver bevuto degli alcolici nel giorno precedente all'intervista, il 42 per cento aveva bevuto del vino, il 10,2 per cento birra, il 6 per cento aperitivi e digestivi e il 5 per cento distillati e liquori.

Per il cinquanta per cento della popolazione il consumo medio giornalieri di alcolici, in prevalenza vino, si aggira intorno ai 3 bicchieri (circa 30 grammi di alcol puro), un parametro in linea con i valori indicati come "normali" dall'Oms (Organizzazione mondiale per la salute). Osservando i dati relativi alla birra si nota come gli italiani siano ben al di sotto dei consumi medi europei, circa 29 annui contro gli oltre 80 litri. Negli ultimi anni è diminuito anche il numero dei forti bevitori, le persone che bevono mediamente oltre mezzo litro di alcolici al giorno.

Con oltre i due terzi dei consumi totali, la bevanda alcolica più apprezzata del nostro paese rimane il vino, negli ultimi tre mesi circa il 69 per cento degli intervistati ha ammesso di averne bevuto almeno un bicchiere. A seguire, nella classifica delle bevande più gettonate, troviamo la birra con il 56 per cento, aperitivi e digestivi con circa il 34 per cento, super alcolici con il 25 per cento e il 9 per cento di altre bevande alcoliche. Se si restringe il campione solo a un mese precedente alla data dell'intervista troviamo: vino 66 per cento, birra 49 per cento, aperitivi e digestivi 26,2 per cento e super alcolici 21 per cento. Nella classifica dei consumi occasionali al primo posto c'è invece la birra con il 57,3 per cento e a seguire il vino con il 36 percento e i super alcolici con il 23,6 per cento.

Se in linea di massima i dati generali italiani sono abbastanza buoni, più preoccupanti sono quelli relativa alla fascia dei giovani. Il 10 per cento dei ragazzi tra i 13 e i 24 anni dichiara almeno una sbornia negli ultimi 3 mesi, un'abitudine frequente per almeno il 5 per cento di essi. Anche in questo caso c'è una distinzione fra i sessi, 15 per cento dei maschi contro il 6 per cento delle femmine. Dall'indagine è anche emerso che il 20 per cento dei giovani ha guidato almeno una volta nella vita in situazioni di rischio per aver consumato alcol, il 4,7 per cento ha affermato di averlo fatto più di una volta.


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