Il troppo sole

Quando si parla di luce s'intende l'emissione di piccolissime particelle, i fotoni, a maggiore o minore energia.

Ad ogni livello d'energia corrisponde un colore e una precisa lunghezza d'onda. Il sole emette un lunghissimo spettro di radiazioni luminose, ma sulla terra, giungono solo quelle comprese tra circa 300 e 2.000 manometri: raggi UVA e UVB sono compresi tra queste misure.

Spesso nell'esporsi al sole non si tiene conto che, quella luce cosଠcalda e piacevole può arrecare notevoli danni non solo alla nostra pelle ma anche al nostro organismo.

Durante l'esposizione al sole, gli UVB, i raggi che ustionano e sono i più forti nei mesi estivi, agiscano a livello dello strato più superficiale della cute, quello più indifeso e perciò più vulnerabile.

La luce generata dai raggi UVA è presente invece nella stessa quantità  tutto l'anno e penetra più profondamente danneggiando le fibre di collagene e di elastina, Quando ci si abbronza i raggi UVB stimolano la produzione dei granuli di melanina mentre i raggi UVA rendono scuri questi pigmenti. Esposizioni ripetute e indiscriminate al sole, soprattutto senza l'uso di filtri protettivi, causano il formarsi di macchie e rughe nella pelle. Il danno provocato al DNA delle cellule può portare anche alla formazione di tumori cutanei, specie nei soggetti con pelle chiara.

Ma il sole non provoca solo danni alla cute. Se i raggi ultravioletti vengono utilizzati come strumento terapeutico, sotto stretto controllo medico (la fototerapia), possono essere un'arma vincente contro la cura di alcune malattie dermatologiche.

Se necessario il medico programma sedute con esposizioni alle lampade con dosaggi e tempi che variano a seconda delle diverse patologie. Le più comuni patologie curate con la fototerapia sono: la psoriasi, la dermatite atopica (infiammazione della cute che può essere associata ad allergia agli alimenti); la vitiligo malattia ereditaria consistente nell'assenza di pigmentazione naturale della pelle su aree più o meno vaste del corpo.

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