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Rischio d’asma

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I risultati di una ricerca medica sembrano rivelare che una dieta ricca di grassi polinsaturi possa raddoppiare il rischio d'asma, mentre essere stati allattati dal seno materno ed avere almeno tre fratelli o sorelle più grandi sembrano rappresentare, secondo gli studiosi, dei fattori d'intralcio per questa malattia. Sono stati inclusi nello studio numerosi bambini in età  prescolastica, tra i tre e i cinque anni. Gli studiosi hanno deliberatamente scelto due piccole città  rurali australiane, una situata vicino alla costa e caratterizzata da un clima umido e l'altra dal clima asciutto tipico dell'entroterra, cosଠda poter studiare i diversi tipi dei principali allergeni.

I genitori di quasi 1000 bambini hanno compilato un questionario che include alcune domande sull'asma riguardanti diagnosi, sintomi e medicine assunte dai propri bambini nei precedenti 12 mesi, oltre ad informazioni familiari, come il numero di bambini presenti in famiglia, se i bambini fossero o meno allattati dal seno materno, e sul consumo di grassi polinsaturi dietetici. E' stato fatto, su seicentocinquanta bambini, un test allergico per valutare la loro risposta immunitaria ai più comuni allergeni, tra cui quelli prodotti dall'acaro della polvere, dall'uovo, dal latte vaccino e dalla segale. Circa un bambino su cinque ha rivelato sintomi d'asma. I bambini che hanno sviluppato una risposta allergica ad una o più delle sostanze iniettate durante il test hanno dimostrato una predisposizione all'asma almeno due volte e mezzo superiore a quella dei bambini che invece sono risultati negativi.

Un genitore asmatico, inoltre, raddoppia la percentuale di rischio e infezioni all'apparato respiratorio in bambini d'età  inferiore ai 24 mesi la fanno salire fino al 93 percento. Inoltre una dieta ricca di grassi polinsaturi, presenti in particolare nella margarina e nei cibi fritti con oli vegetali polinsaturi, sembra in grado di incrementare la percentuale di rischio di oltre due volte, influenzando fino al 17 percento dei casi studiati.

La presenza di tre o più fratelli o sorelle maggiori e l'allattamento materno nei primi giorni o nelle prime settimane di vita sono invece fattori che conferiscono un certo grado di protezione contro l'asma. Il non essere allattati dal seno può incidere nel 16 percento dei casi, affermano gli studiosi. Il consumo di grassi polinsaturi accresce il livello dell'acido grasso omega-6, che favorisce la produzione dei fattori chimici coinvolti nella reazione infiammatoria. Un incremento dell'omega-6 implica una diminuzione dell'acido grasso omega-3, che invece inibisce la reazione infiammatoria. Gli autori dello studio dicono che l'allattamento e la presenza di grassi polinsaturi nella dieta sono fattori modificabili che, se variati, possono influire in maniera sostanziale sul crescente numero di casi d'asma.


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