Telescopio: guida alle caratteristiche e glossario
ABERRAZIONI OTTICHE - sono caratteristiche indesiderate dei mezzi ottici (lenti e specchi) che provocano deformazioni dell’immagine. Ne esistono di diversi tipi, ma qui ricordiamo le più importanti:
ABERRAZIONE SFERICA - è dovuta al fatto che i raggi che incidono su una lente (o su uno specchio) nei pressi del suo centro ottico (raggi parassiali) vengono focalizzati più lontani rispetto a quelli marginali. L’esistenza di infiniti fuochi fra quello marginale e parassiale provoca una sfocatura dell’immagine.
ABERRAZIONE CROMATICA - è dovuta al fatto che ogni vetro rifrange in modo diverso le diverse lunghezze d’ onda che compongono la luce incidente. Ad esempio, le lunghezze d’onda del blu vengono focalizzate prima di quelle del rosso e ciò crea una fastidiosa alonatura iridescente sull’ immagine. Gli specchi ne sono esenti, perchè riflettono la luce e non la rifrangono. Per ridurre tale aberrazione si usano vetri a bassa dispersione (ED) e/o combinazioni di lenti concave e convesse: le prime, infatti, sovracorreggono l’aberrazione e le ultime la sottocorregono.
COMA - mentre le due aberrazioni precedenti si verificano lungo l’asse ottico (aberrazioni assiali), il coma si presenta al fuori di esso (aberrazione extrassiale). E’ un’aberrazione simile a quella sferica, ma è dovuta alla diversa focalizzazione dei raggi paralleli che incidono obliquamente su una lente o su uno specchio. Ciò provoca una deformazione dell’ immagine, che assume l’ aspetto di una cometa (di qui il nome). Il coma è evidente soprattutto nei telescopi riflettori, e in particolar modo in prossimità del bordo del campo.
APERTURA - è il diametro dell’obbiettivo ed è anche la caratteristica più importante di un telescopio. Maggiore è l’apertura, maggiore sarà la luminosità (ovvero la capacità di catturare la luce), maggiore sarà il potere risolutivo (la capacità di distinguere i dettagli) e maggiore sarà il potere di ingrandimento.
APERTURA RELATIVA (f / ) - è il rapporto tra la lunghezza focale del telescopio e il suo diametro.
COLLIMAZIONE - è l’allineamento degli elementi ottici del telescopio su un unico asse (asse ottico).
GUADAGNO DI LUMINOSITA' - è il rapporto fra il diametro dell’ obiettivo e la pupilla dell’ occhio elevato al quadrato.
INGRANDIMENTO - è il fattore che definisce quante volte un oggetto viene visto più grande (o più vicino). Si calcola dividendo la focale dell’ obiettivo per quella dell’ oculare. Se ad esempio si monta un oculare da 5 mm su un telescopio di 2000 mm focale, l’ingrandimento ottenuto sarà pari a 400 volte (400 x).
LUNGHEZZA FOCALE - è la distanza che intercorre tra la lente (o lo specchio) e il fuoco che essa genera. E’ un parametro molto importante nella scelta di un telescopio, che influenza il potere di ingrandiemento.
OSTRUZIONE od OTTURAZIONE - nei telescopi a specchi, è il rapporto tra il diametro del secondario e quello del primario.
POTERE RISOLUTIVO - è la capacità di un obiettivo di distinguere i particolari di un’ immagine. Si calcola approssimativamente applicando la formula di Dawes: Pr (“) = 120 / D (mm) dove D = diametro dell’obiettivo.
PUPILLA D'USCITA - è il rapporto tra il diametro dell’ obiettivo e l’ ingrandimento.
TRATTAMENTO ANTIRIFLESSO - è un trattamento che si esegue sulle lenti per aumentarne la trasmittanza, ovvero la quantità di radiazione che le può attraversare senza essere riflessa dalle superfici del vetro. Si ottengono per deposizione sotto vuoto spinto di strati di ossidi metallici. Possono essere monostrato (in questo caso la trasmittanza non supera il 96-98%) o multistrato (SMC). Questi ultimi sono molto più costosi ma la trasmittanza raggiunge valori superiori al 99%.