Eneide all'italiana
La vita dell'astronauta non č tutta pillole e passeggiate. Ne sa qualcosa l'italiano Roberto Vittori che a bordo della Stazione Spaziale Internazionale ha passato otto giorni a fare esperimenti. Poi, guidando una capsula Soyuz, č ritornato a terra, portando con se due astronauti che sulla Stazione ci hanno passato gli ultimi sei mesi.
Vittori ha cosą¬ realizzato tutti gli obiettivi della sua missione: dal riportare a terra il vecchio equipaggio, al seguire tutti e ventidue gli esperimenti previsti, gran parte dei quali ideati proprio qui in Italia. Alcuni di natura biologica, per studiare la crescita di vegetali e microrganismi in condizioni di bassa gravitą . Altri di natura medica, per sviluppare apparecchiature in grado di controllare cuore e respiro oggi degli astronauti e domani di un qualsiasi paziente.
Oltre alla preparazione degli esperimenti l'Italia ha contribuito a parte del loro finanziamento, attraverso il Ministero della Difesa e la regione Lazio. Non per niente la missione č stata chiamata Eneide: i discendenti di Enea avrebbero fondato l'antica Roma. E l'impero romano avrebbe dato vita a quell'Italia che oggi non ha paura di lanciarsi alla conquista dello spazio.
Luca Nobili
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