Il lato oscuro della gravità
Più si allontanano dalla Terra, più alcune sonde lanciate negli scorsi decenni sembrano rallentare la loro corsa. Il fenomeno, chiamato "anomalia Pioneer" perchè rilevato per la prima volta proprio su queste sonde, sfida da anni astronomi e fisici: è come se venissero frenate da un'intensa forza gravitazionale. Poichè la gravità è originata dalla presenza di massa, evidentemente nello spazio circostante il Sistema Solare devono trovarsi grandi quantità di materia, non ancora rilevata dai nostri strumenti. Un' ipotesi più che valida che tuttavia lascia aperta la strada ad altre possibili spiegazioni.
Secondo alcuni scienziati esiste infatti la possibilità che le anomalie nel moto delle sonde siano dovute a una nostra scarsa conoscenza della forza di gravità : in determinate circostanze la sua intensità , al crescere della distanza, non diminuirebbe ma tenderebbe invece ad aumentare leggermente. Proprio per far chiarezza su questa e altre eventualità , l'Agenzia Spaziale Europea sta preparando un'apposita missione: nel 2011 verrà lanciata la sonda LISA, dedicata allo studio del comportamento della gravità e a confrontarlo con quello previsto dalla teoria attualmente ritenuta più attendibile, quella della Relatività Generale di Einstein.
La teoria sarà comunque messa alla prova già nei prossimi anni da altre missioni europee quali GAIA o Microscope. Nel frattempo americani e giapponesi hanno unito gli sforzi per cercare di misurare la velocità con la quale la gravità si propaga. Sappiamo che dovrebbe essere uguale alla velocità della luce, la massima raggiungibile in natura, ma non esiste ancora una conferma diretta. Ecco allora l'idea di provare a misurare dopo quanto tempo le perturbazioni gravitazionali che esercita il nostro Sistema Solare si faranno sentire su alcune stelle distanti. Per le conclusioni più discusse della teoria di Einstein il momento della verità è sempre più vicino.
Luca Nobili
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