Il Sole ai raggi X
Un satellite della Nasa con a bordo un telescopio sensibile ai raggi X è stato mandato in orbita nel febbraio scorso per aiutarci a capire come si formano i brillamenti solari. Già si sapeva che durante queste violente esplosioni, che capitano poco più di una volta al giorno e che durano qualche minuto, vengono emessi dalla superficie del Sole getti di gas e radiazione. RHESSI, cosଠsi chiama il satellite, dopo aver osservato un centinaio di questi eventi ha consegnato alla comunità scientifica due importanti risultati da interpretare.
La prima scoperta è che i brillamenti, osservati anche nella banda ultravioletta, sono accompagnati da violente emissioni di raggi X. La sorpresa è che in alcuni casi i raggi X ad alta energia arrivano prima che ci sia un qualsiasi segno di esplosione nell'ultravioletto. Gli scienziati dovranno adesso mettersi al lavoro per spiegare il fenomeno.
RHESSI ha inoltre osservato che in alcune zone attive del Sole i raggi X vengono continuamente emessi da esplosioni più piccole, una sorta di minibrillamenti, che appaiono ogni pochi minuti. Queste emissioni, del tutto inaspettate, forse potranno dare ragione di un fenomeno fino ad ora incomprensibile. Il perchè la parte più esterna dell'atmosfera solare, la corona, arrivi a temperature 200 volte maggiori del suo strato più interno, la cromosfera.
Enrico Girardi
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