La cometa Borrelly
E' noto che solitamente le comete non riflettano molta luce, di conseguenza spesso è difficile individuarle. Alla JPL (Jet Propulsion Laboratory) hanno scoperto che la cometa Borrelly riesce a riflettere un quantità di luce pari a quella del toner di un fotocopiatore. Questo significa semplicemente che la cometa è l'oggetto celeste meno visibile del Sistema Solare. In realtà però, il nucleo della cometa è si tanto scuro, ma ha anche la facoltà di assorbire tutte le radiazioni che incontra, ed è proprio per questo che le comete alla fine risultano essere molto brillanti. Le comete quando si avvicinano al Sole inevitabilmente si scaldano, e la loro superficie sublima, questo provoca l'evaporazione di gas e polveri che oltre a riflettere la luce solare creano la suggestiva chioma e coda cometaria. Durante il 1986 la sonda spaziale Giotto studiò la famosa cometa di Hally, scoprendo che questa era in grado di riflettere solo il 4 per cento della luce che la colpiva. Lo studio sulla cometa Borrelly dimostra che questa ha un nucleo ancora più scuro e che questa ha una capacità di riflettere il 3 per cento massimo di luce. La cometa è stata studiata dalla sonda Deep Space 1, i dati sono arrivati lo scorso 22 settembre ma i risultati dell'analisi si sono avuti solo adesso.
E' significativo per rendersi meglio conto di quanto possa essere scuro il nucleo delle comete pensare che l'asfalto stradale riflette mediamente il 7 per cento della luce incidente. Si pensa che i nuclei siano cosଠscuri per via dei loro composti organici.
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