Pillola anticoncezionale, meno rischi di tumore alle ovaie
La pillola anticoncezionale sembrerebbe ridurre il rischio di tumore alle ovaie non solo durante il periodo dell'assunzione ma anche trent'anni dopo la sospensione del suo uso. Questa è la conclusione di uno studio condotto da alcuni ricercatori del Cancer Research Uk Epidemiology Unit dell'università di Oxford. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica "The Lancet" (Gennaio 2008).
La ricercatrice Valerie Beral ha coordinato una metanalisi, una tecnica clinico statistica quantitativa che permette di combinare i dati di più studi condotti su di uno stesso argomento, che ha riesaminato 45 studi sul cancro alle ovaie condotti in 21 Paesi. L'esperta evidenzia che, In base ai dati ottenuti, il rischio di cancro diminuisce del 20 per cento dopo cinque anni in cui si è assunta la pillola e addirittura si dimezza dopo 15 anni di assunzione. Si è inoltre notato che anche dopo che si smette di prendere la pillola il rischio resta comunque basso per altri 30 anni anche se l'effetto protettivo si affievolisce col passare del tempo.
Mettendo insieme tutti e i 45 studi si sono potute esaminare le condizioni di salute di circa 110 mila donne. Del totale, 23 mila hanno contratto il cancro alle ovaie prima del raggiungimento dei 75 anni di età. I ricercatori, confrontando i dati relativi alla percentuale di donne che hanno contratto il cancro con l'abitudine di assumere o no la pillola contraccettiva, hanno notato che 12 su 1000 di quelle che non hanno mai utilizzato il farmaco si sono ammalate di cancro contro 8 donne su 1000 di coloro che hanno preso la pillola. La diminuzione del rischio è risultato inoltre dimezzato in quelle donne che hanno assunto il contraccettivo orale per 15 anni.
Secondo una stima della ricercatrice Valerie Beral, considerando che oggi più di 100 milioni di donne prendono questo tipo di contraccettivo, l'assunzione della pillola anticoncezionale aiuterebbe a prevenire ogni anno più di 30 mila casi di cancro alle ovaie.
Attualmente questi effetti protettivi sono ancora poco noti. Secondo i ricercatori la causa sarebbe legata all'inibizione della funzione delle ovaie nel periodo dell'assunzione del contraccettivo. Gli esperti aggiungono inoltre che i benefici portati dall'assunzione della pillola sono inferiori ai rischi. E' vero che chi prende la pillola potrebbe essere più esposta al rischio di cancro al seno, rischio peraltro che sussiste unicamente nella fase iniziale di assunzione e subito dopo averne cessato l'utilizzo, ma la protezione contro il cancro alle ovaie è un beneficio che perdura per anni.
Altri studi hanno invece evidenziato che la pillola contraccettiva aumenta il rischio di sviluppare un tumore alla cervice. I ricercatori, nell'ambito di uno studio che esaminò i dati clinici relativi ad oltre 52 mila donne, rilevarono che le pazienti che avevano assunto la pillola per almeno cinque anni avevano il doppio delle probabilità di sviluppare il tumore alla cervice rispetto alle donne che non avevano mai assunto il contraccettivo. Rischio che si riduceva però immediatamente dopo che la donna smetteva di prendere la pillola, in base ai dati si rilevò che si tornava nella media dopo dieci anni dall'ultima assunzione.
Gli studiosi tengono comunque ad evidenziare che le probabilità che la pillola causi il cancro alla cervice sono statisticamente molto basse, si passerebbe dal 3,8 per mille delle donne che non prendono la pillola al 4 per mille di quelle che la assumono per almeno cinque anni consecutivi. Secondo i ricercatori questo rischio dovrebbe ulteriormente scendere grazie alle politiche introdotte di recente che prevedono la vaccinazione di massa delle adolescenti al fine di prevenire il papilloma virus, responsabile della gran parte dei tumori alla cervice.
Sebbene ci siano numerosi studi, attualmente non si può in ogni modo sostenere con certezza se la pillola fa bene o male. Il problema principale è legato alla scarsa omogeneità dei casi osservati in quanto in commercio sono presenti numerose pillole anticoncezionali (Belara, Lucille, ecc.) e non sempre le donne assumono il contraccettivo negli stessi periodi.
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