Tumore al polmone, donne e sigarette light
Continua a crescere il numero delle donne colpite da tumore al polmone e non sempre sono fumatrici. Di questo, e di altri argomenti legati sempre al tumore al polmone, si è parlato in occasione della Conferenza Italiana di Oncologia Toracica (Napoli, Giugno 2008).
Stando ai dati attuali, ogni ora quattro italiani si ammalano di tumore al polmone. L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) stima che nel 2008 i pazienti colpiti da tumore al polmone cresceranno di oltre 32 mila unità. Esaminando i dati si può notare una cosa, il numero di donne colpite dal tumore del polmone è in crescita, un trend che si era osservato già da tempo e non meravigliava in quanto negli ultimi anni c'è stato un aumento delle donne fumatrici. C'è però un aspetto misterioso, la neoplasia risulta in crescita anche in quelle donne che non hanno mai fumato.
Filippo de Marinis, presidente dell'Associazione italiana di oncologia toracica (Aiot), in occasione della presentazione della conferenza, spiega che non si hanno ancora informazioni precise sulle cause dell'incremento dell'incidenza del tumore al polmone nelle donne non fumatrici. Si ipotizza una debolezza genica, una possibile interazione tra meccanismi ormonali e ambientali. Nella maggior parte dei casi, il tumore polmonare della donna non fumatrice è un adenocarcinoma, una neoplasia aggressiva che tende spesso a metastatizzare. In base ai dati statistici, le donne non fumatrici con tumore al polmone hanno solitamente tra i 50 e i 60 anni e non appartengono ad un ceto sociale in particolare.
Ben il 10 per cento dei tumori del polmone riguardano i non fumatori, una percentuale consistente se si pensa che questo gruppo di pazienti è al settimo posto per numero di decessi causati da neoplasie. De Marinis evidenzia però un aspetto rassicurante, nonostante questa forma tumorale sia molto aggressiva, i pazienti rispondono bene ai farmaci antitumorali di ultima generazione.
Negli ultimi anni, il tumore del polmone sta diminuendo tra gli uomini perché sempre più persone comprendono i benefici che si possono avere nel smettere di fumare, ciò nonostante le cifre rimangono comunque drammaticamente alte.
I medici mettono in guardi anche dalle sigarette light evidenziando che sono solo apparentemente meno pericolose. Inoltre, alcuni studi, hanno dimostrato che è più di difficile smettere di fumare con le sigarette light.
Negli ultimi anni si è registrato un aumento dell'adenocarcinoma polmonare sia per la crescita dei tumori polmonari nei non fumatori sia per l'utilizzo di sigarette con filtro e light. Gli esperti spiegano che le persone che utilizzano questo tipo di sigarette, solo in apparenza meno pericolose, sono portate, per un maggior livello di soddisfazione, ad aspirare più profondamente. Il risultato è che gli agenti chimici cancerogeni arrivano nella parte più periferica dei bronchi dove, come tipo di tumore, insorge più di frequente l'adenocarcinoma. L'adenocarcinoma si differenzia dal carcinoma squamoso che più spesso ha inizio nella parte più prossimale dell'albero bronchiale. E' quindi sbagliato pensare che fumando sigarette con filtro, o light, ci siano meno probabilità di contrarre un tumore al polmone.
Attualmente è in fase di sperimentazione un test del sangue in grado di predire il rischio di tumore al polmone nei fumatori. Grazie a questo test sarà possibile diagnosticare anche un tumore allo stadio iniziale. Questo nuovo metodo diagnostico, messo a punto dai ricercatori dell'Università di Colonia (Germania), potrà probabilmente salvare la vita di molti fumatori ma, se si fuma, il modo migliore di tutelare la propria salute rimane quello di smettere di fumare.
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