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Mantello dell'invisibilità, non più fantascienza

Mantello dell'invisibilità

Un mantello che rende invisibili, un qualcosa che fino ad ora fa faceva parte solo della fantascienza e si poteva vedere solo nei film, adesso potrebbe diventare realtà. Alcune teorie formulate da John Pendry, un fisico dell'Imperial College di Londra, su un ipotetico "mantello" dell'invisibilità erano state riportate qualche tempo fa sulle pagine di Scienze, nelle stesse pagine, in questi giorni, verranno pubblicati i primi risultati di una ricerca condotta presso la Duke University nel North Carolina. Questo nuovo studio, coordinato da David Smith, sembra essere riuscito a mettere in pratica una tecnologia capace di rendere le cose invisibili.

Nei test che sono stati effettuati, gli scienziati sono riusciti a nascondere alle microonde un cilindro di rame, queste lo hanno attraversato come se fossero passate in uno spazio vuoto e il radar di conseguenza non lo ha rilevato. Si tratta sicuramente solo di un primo passo in questo campo ma questi risultati fanno presagire interessanti sviluppi.

Ciò che si è realizzato ora non è un vero e proprio "mantello" che può essere indossato, ma una sorta di barriera costituita da dieci anelli di fibra di vetro coperti di elementi di rame in grado di indirizzano nella direzione voluta le onde elettromagnetiche. In natura non esiste nessun materiale in grado di "piegare" la luce, per questo motivo, il primo passo è stato quello di realizzare un materiale, appartenente ai cosiddetti metamateriali, che possedesse questa proprietà fisica.

Gli oggetti sono visibili perché la luce "visibile", una radiazione elettromagnetica con lunghezza d'onda che va da circa 300 nm a 700 nm, rimbalza sugli oggetti permettendo all'occhio umano di percepirli.

La prima realizzazione pratica di questi materiali futuristici risalgono al 2001, David Smith in quell'anno riuscì a creare un metamateriale con un indice di rifrazione negativo, una capacità fisica non presente in nessuna lente tradizionale. Il Prof. Ulf Leonhardt, dell'università scozzese St Andrews, che da anni studia la maniera di rendere possibile il fantastico sogno di diventare invisibili, commenta i risultati del suo collega evidenziano che ciò che si è ottenuto dimostra che è più facile costruire un "mantello" dell'invisibilità che delle lenti negative.

Attualmente i ricercatori preferiscono non rivelare troppi particolari di questa nuova scoperta che potrebbe avere delle applicazioni soprattutto in campo militare. Le scoperte fate nell'ambito dei metamateriali utilizzati per il mantello invisibile non si limiteranno solo a questo tipo di applicazioni, esse potranno essere particolarmente utili anche per la realizzazione di nuovi microscopi altamente tecnologici, nel campo della fotografia e in generare dell'ottica.


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