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Caduta dei capelli: cause e rimedi per donne e uomini

Calvizie

La caduta dei capelli è un fenomeno che interessa donne e uomini, se il processo è rilevante (più di 100 capelli caduti ogni giorno) si può ricorrere ad alcuni rimedi naturali efficaci e/o far uso di integratori per rallentarne la perdita. Prima di vedere quali possono essere le possibili soluzioni e le cause, è importante evidenziare che i capelli cadono naturalmente a tutte le persone. Salvo casi particolari quali ad esempio l'alopecia areata e l'alopecia da stress femminile, dove si verifica rispettivamente una perdita di capelli a chiazze e un diradamento diffuso su tutto il cuoio capelluto, non bisogna preoccuparsi eccessivamente. È infatti del tutto normale trovare capelli sul cuscino, sul pettine, sulla spazzola e nella doccia.

La perdita di capelli è un fenomeno fisiologico, si tratta infatti di organismi vivi che, una volta esaurito il proprio ciclo di vita, cadono per essere sostituiti da altri. Il capello nasce, attraversa un periodo di crescita più o meno lungo (dai 5 ai 7 anni) ed infine muore. In una situazione normale, poco dopo la caduta, se ne produrrà un altro che prenderà il posto del suo predecessore. Si stima che, nel corso della sua vita, ogni follicolo presente nella cute della nostra testa possa produrre dai 20 ai 25 capelli. Anche se il numero di follicoli nel cuoio capelluto può variare molto da persona a persona, in media se ne possono contare circa 100 mila.

Ci sono alcuni periodi dell'anno, come il passaggio dall'inverno alla primavera (tra marzo e aprile), dove si può riscontrare un aumento della caduta dei capelli. Questo avviene perché nel corredo genetico dell'uomo è presente un segnale che favorisce il rinnovo periodico dei capelli analogamente a quanto avviene nei mammiferi con la pelliccia (evento noto come muta). Processi simili possono essere rilevati anche quando inizia l'autunno tra settembre e novembre . Alcuni ormoni, influenzati sopratutto dalla variazione delle ore di luce, favoriscono il fenomeno. La caduta dei capelli stagionale è anch'esso un fatto fisiologico, non va quindi considerato un principio di calvizie definitiva.

Attualmente esistono due farmaci per l'alopecia androgenetica: il minoxidil, efficace sia nella forma maschile che femminile, e il finasteride, una valida alternativa usabile solo nell'uomo. Anche se il minoxidil viene utilizzato per il trattamento della caduta dei capelli fin dal 1988, ancora oggi diversi medici hanno dei dubbi sulla molecola. Il problema nasce da un uso scorretto del prodotto che compromette l'efficacia e, di conseguenza, porta all'idea sbagliata che il minoxidil non funzioni. In altri casi si temono invece gli effetti collaterali, un problema superato nel corso di diversi decenni di utilizzo sull'uomo.

Il minoxidil non era stato pensato inizialmente per il trattamento dell'alopecia, intorno agli anni 70 venne infatti commercializzato come farmaco per il trattamento dell'ipertensione. Fra gli effetti collaterali, in diversi casi, vi era però l'ipertricosi: una crescita diffusa dei peli del corpo e dei capelli. Solo successivamente, fine anni 80 primi anni 90, venne prodotta una lozione a base della molecola.

Caduta dei capelli

Ai due farmaci già citati, presto potrebbe aggiungersene un terzo. Anche in questo caso la sua nascita è frutto del caso poiché era stato pensato per curare l'osteoporosi. La molecola, identificata con la sigla WAY-316606, presenta fra gli "effetti collaterali" la stimolazione della crescita dei capelli. Un processo innescato dall'inibizione della proteina SFRP1, nota per la sua azione frenante nel processo di crescita dei peli corporei.

Questa possibile terapia è frutto di uno studio, condotto da un gruppo di ricercatori della Manchester University, pubblicato sulla rivista scientifica Plos Biology (Identifying novel strategies for treating human hair loss disorders: Cyclosporine A suppresses the Wnt inhibitor, SFRP1, in the dermal papilla of human scalp hair follicles - DOI: 10.1371/journal.pbio.2003705). Gli esperti sono partiti da un'indagine sui meccanismi alla base della ciclosporina A, un immunosoppressore usato comunemente dagli anni 80 nelle persone che subiscono trapianti e negli individui che soffrono di malattie autoimmuni. Analogamente a quanto avvenne per il minoxidil, anche in questo caso l'attenzione è stata attirata da uno degli effetti collaterali che riguarda proprio l'aumento della crescita dei peli.

Anche se serviranno ulteriori ricerche, i risultati ottenuti sono tutt'altro che teorici. La sperimentazione è stata infatti condotta su alcuni follicoli piliferi del cuoio capelluto donati da una quarantina di persone che si sono sottoposte ad un trapianto di capelli. Dopo un'attenta analisi dell'espressione genetica dei follicoli piliferi trattati con ciclosporina A, si è scoperto che veniva ridotta l'espressione di Sfrp1. Si è quindi individuato un nuovo target terapeutico per la cura delle calvizie.

Successivamente si è scoperto che anche un'altra molecola (WAY-316606), sviluppata originariamente per trattare l'osteoporosi, agisce sulla proteina che rallenta e blocca l'attività dei follicoli piliferi. L'effetto, confermato su alcune colture d'organo, sembrerebbe essere addirittura migliore di quello ottenuto con ciclosporin e, a differenza di quest'ultimo, non ci sono effetti collaterali rilevanti. Il composto a base di WAY-316606, un giorno, potrebbe quindi essere una valida cura per le persone che soffrono di alopecia. Ora saranno però necessari ulteriori trial clinici per valutare gli effetti direttamente sui pazienti.

Cause che possono portare alla caduta dei capelli

Perdita di capelli

La perdita di capelli è un processo che interessa uomini e donne. Anche se i primi sono quelli più colpiti dalle calvizie, il diradamento dei capelli è abbastanza frequente anche fra le femmine. Quando questo disturbo si presenta, per via degli effetti sull'estetica della persona, ha generalmente una forte ripercussione a livello psicologico. È quindi molto importante non sottovalutare il fenomeno se si vogliono arginare eventuali cause.

Vediamo quali possono essere le motivazioni più comuni collegate alla perdita dei capelli:

  • Alimentazione: la dieta salutare può essere utile per avere capelli più sani. Analogamente, l'alimentazione scorretta (carente di vitamine, fibre e nutrienti) può comprometterne la salute rendendoli "più deboli". Particolare attenzione va dedicata a due vitamine, quelle del gruppo A e B. L'assunzione eccessiva di vitamina A, rischio che si può correre sopratutto se si fa un abuso di integratori, può favorire la perdita di capelli. Si tratta comunque di un fenomeno reversibile, la caduta si interrompe nel momento in cui l'assunzione di vitamina A torna nella norma. Per quanto riguarda la vitamina B il problema è invece correlato ad una possibile carenza. In questo caso la soluzione non deve per forza arrivare da un integratore, basta infatti seguire una dieta dove non mancano alimenti quali: carne, pesce, verdure (in particolare quelle ricche di amido) e frutta secca.
  • Anemia: la caduta dei capelli può essere causata da una carenza di ferro. Si tratta di un'eventualità tutt'altro che rara se si considera che circa il 10 per cento delle donne, con un'età compresa tra i 20 e i 50 anni, presenta una condizione di anemia (un valore di emoglobina inferiore a 12 g/dl ).In questo caso si consiglia di consultare il proprio medico, sarà lui, una volta esaminati i valori, a prescrivervi l'eventuale assunzione di integratori.
  • Alopecia da tricotillomania: la tricotillomania è un disturbo ossessivo-compulsivo che induce a strapparsi in continuazione i capelli e le ciglia. Il risultato è una perdita a chiazze nelle aree della cute coinvolta (alopecia da trazione). Questo disturbo interessa prevalentemente i bambini e i giovani fino ai 17 anni, questo non vuol dire che non si possa manifestare anche dopo. Statisticamente è un problema più frequente nelle donne.
  • Calvizie maschile: chi più chi meno, circa due terzi degli uomini sono soggetti al fenomeno della caduta dei capelli entro i 60 anni. Nella maggior parte dei casi si tratta di alopecia androgenetica, una condizione, attualmente difficile da prevenire e fermare, causata da una combinazione di fattori genetici e ormoni maschili.
  • Ereditarietà: diversi studi hanno rilevato che in alcuni casi la calvizie può essere ereditaria. La perdita di capelli in una donna, o una chioma più rada, è abbastanza comune se si proviene da una famiglia dove la componente femminile presentava tale disturbo. Lo stesso vale per gli uomini, se si ha il padre o il nonno con predisposizione alla calvizie, è più probabile che se ne soffra.
  • Esposizione al sole: un'eccessiva esposizione ai raggi solari durante il periodo estivo può incrementare la perdita di capelli durante l'autunno. Se ci si espone al sole in maniera inappropriata non ne risente quindi solo la pelle ma anche il capello.
  • Farmaci: alcune terapie farmacologiche, a base ad esempio di beta-bloccanti, antidepressivi o fluidificanti del sangue, potrebbero avere tra gli effetti collaterali la perdita dei capelli. Se questo fenomeno avviene nel periodo in cui si inizia ad assumere il medicinale, può essere utile parlarne con il medico per valutare se sia il caso di ridurre il dosaggio o cambiare la cura.
  • Fattori ormonali: in diversi casi, la perdita di capelli negli uomini è favorita dalla carenza di ormoni maschili, per quanto riguarda le donne il problema può invece essere ricondotto ad una carenza di estrogeni. Questo spiega perché durante l'andropausa negli uomini, o la menopausa nelle donne, si potrebbe riscontrare una maggiore perdita. Anche un'eventuale disfunzione della tiroide, come l'ipotiroidismo, può modificare il metabolismo dell'organismo con una conseguente inabilità a produrre ormoni. In questa situazione il medico prescriverà dei farmaci adeguati per riportare i livelli nella norma e, di conseguenza, si ridurrà la caduta dei capelli.
  • Fumo di sigaretta: tutti conoscono i principali effetti negativi del fumo, pochi però sanno che ci sono delle ripercussioni anche sul cuoio capelluto. Diversi studi hanno concluso che il fumo di sigaretta ha un effetto negativo sui capelli e, nei soggetti predisposti, fa crescere le probabilità di calvizie. Inoltre, in caso di alopecia androgenetica, se si è tabagisti si ha il doppio delle probabilità di aumentare il diradamento dei capelli.
  • Gravidanza: lo stress fisico collegato al periodo della gravidanza, in combinazione all'aumento della produzione di determinati ormoni, rende abbastanza comune la perdita dei capelli in questo periodo della vita. Ad alcune donne non cadono i capelli durante la gestazione ma dopo il parto (defluvium post-partum). In questo caso il motivo è da imputare al calo di estrogeni e alla riattivazione della produzione di altri ormoni, pressoché assenti durante la gravidanza, quali ad esempio il testosterone. Le reazioni del corpo a questi cambiamenti ormonali possono essere diverse, tra le tante vi è appunto la caduta dei capelli. Si tratta comunque di una perdita temporanea, nel giro di qualche mese la chioma torna ad essere folta e lucente.
  • Sistema immunitario: la perdita di capelli può anche essere il sintomo di una malattia autoimmune. Un sistema immunitario compromesso potrebbe riconoscere le cellule dei capelli come corpi estranei, di conseguenza cercherà di sbarazzarsene. Alcune possibili cause possono essere: l'alopecia areata, il lupus, la Tiroidite di Hashimoto. In determinati casi si può contrastare l'effetto sui capelli con iniezioni di steroidi, il risultato è però alquanto variabile. In alcune persone si riesce a stabilizzare la condizione, in altre, dopo un'iniziale cura, i capelli potrebbero riprendere a cadere.
  • Stress emotivo: se si sta attraversano un periodo stressante dal punto di vista emotivo, vi è una probabilità maggiore di perdere i capelli. Questo si può verificare ad esempio in caso di divorzio, durante una gravidanza, in seguito alla perdita di una persona cara, ecc.. Si tratta comunque di un evento transitorio, di solito la caduta cessa nel momento in cui scompaiono le cause dello stress. Il problema potrebbe essere risolto anche imparando a controllare l'ansia mediante, ad esempio, tecniche di meditazione o sedute di analisi.
  • Sindrome dell'ovaio policistico: il diradamento del capelli può essere uno dei sintomi della sindrome dell'ovaio policistico. È un disturbo, causato da un'alterazione degli equilibri degli ormoni femminili e maschili, che porta alla formazione di cisti ovariche. Altri sintomi riconducibili a questa sindrome sono: aumento di peso e infertilità. Se viene presa per tempo, alcune delle conseguenze, come la caduta dei capelli, possono essere prevenute.
  • Traumi fisici: analogamente allo stress emotivo, anche un trauma fisico (una malattia, un'operazione, un incidente stradale, ecc.) può portare alla perdita temporanea dei capelli. In questo caso si parla di alopecia post-traumatica. La causa è dovuta al forte shock a cui viene sottoposto l'organismo, una condizione che va ad incidere anche sul ciclo vitale dei capelli. Si tratta comunque di una condizione temporanea e i capelli riprenderanno a crescere una volta superato il periodo.
  • Trattamenti per capelli: l' uso eccessivo di prodotti quali tinte e decoloranti, ma anche acconciature estreme come treccine e permanenti frequenti, possono danneggiare irreversibilmente il bulbo pilifero causando un diradamento dei capelli. Particolare attenzione bisognerebbe porre anche nell'utilizzo di gel, fissanti e lacca, sono infatti delle sostanze che, se usate frequentemente, impoveriscono e danneggiano il capello.

Rimedi naturali per la caduta dei capelli

Dieta anticaduta capelli

Come spiegato in precedenza, il capello ha un suo ciclo vitale e, di conseguenza, la caduta fisiologica dei capelli è un evento naturale. Ci sono però alcuni casi dove il fenomeno è eccessivo e vi è un problema di tipo patologico. Prima di sperimentare i rimedi, bisognerebbe quindi capire l'origine della calvizie. Questo lo si può fare mediante alcuni esami come il tricogramma.

I capelli sono costituiti per una buona parte, fra il 65 e il 95 per cento, da proteine solide come la cheratina. Il resto della percentuale è costituita da acqua, grassi, pigmenti e oligoelementi. La cheratina, a sua volta, è composta da due aminoacidi, la lisina e la cistina, che l'organismo non riesce a sintetizzare autonomamente in quantità sufficienti (aminoacidi essenziali). Queste sostanze, importanti non solo per i capelli, devono essere introdotte mediante l'alimentazione o con l'aiuto di integratori.

Stando ai risultati di alcuni studi, condotti dalle cliniche universitarie di dermatologia di Berlino e Jena, uno shampo a base di caffeina può rallentare la caduta dei capelli. I ricercatori spiegano che lo stesso effetto non è però ottenibile lavandosi i capelli con il caffè, solo il composto contenente un estratto a base di caffeina riusciva infatti a stimolare il follicolo pilifero che dà vita al capello utilizzando le cellule prodotte dalla cheratina.

A volte è sufficiente una dieta equilibrata per ridurre la caduta dei capelli. Un'alimentazione povera di proteine può infatti rendere il capello più sottile e fragile, in chi ha una chioma lunga può inoltre favorire la comparsa delle doppie punte.

Vediamo, in sintesi, quali alimenti mangiare per rinforzare i capelli ed evitare (allungando il periodo di vita) che cadano in anticipo:

  • Acqua: potrà sembrare superfluo ma è importante avere una buona idratazione. Anche se i liquidi sono presenti, in percentuali diverse, in tutti gli alimenti, per mantenere i capelli in buona salute si consiglia di mangiare cetrioli, pomodori e, in generale, tutti gli agrumi. Quanta acqua bisogna bere al giorno? al di là dei liquidi assunti tramite i cibi, si consiglia di bere almeno 8 bicchieri d'acqua.
  • Frutta e verdura: sono due fonti importanti non solo per il buon apporto di liquidi. Quando si assumono forniscono anche ferro e antiossidanti naturali che aiutano a rinforzare i capelli e ne stimolano la crescita. Il capello trae particolari benefici da alimenti quali: broccoli, spinaci, kiwi, limoni e arance.
  • Fibre insolubili: alimenti quali frumento, avena, segale e riso contengono una buona quantità di fibra insolubile utile per il corretto funzionamento dell'intestino. Ci sono però altri benefici derivanti da un miglior apporto di vitamine B6 e acido folico. Grazie a queste sostanze migliora l'ossigenazione del sangue e, di conseguenza, dei follicoli dei capelli.
  • Omega 3: presenti nel cacao, nelle mandorle, nelle noci, negli asparagi, nei molluschi, in diversi pesci, ecc., aiutano a contrastare la caduta dei capelli. Contribuiscono inoltre ad idratare e, di conseguenza, migliorano situazioni di secchezza cutanea e del cuoi capelluto.
  • Proteine: mangiare carne, uova, lenticchie, fagioli e soia è utile per dare volume e nutrire la struttura del capello. Questi macronutrienti contribuioscono inoltre a prevenire la perdita di colore dei capelli e dei peli del corpo (canizie).

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