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Allergia al nichel: una possibile cura

Allergia al nichel

Una cura per l'allergia al nichel sistemica, quella che colpisce a livello gastrointestinale ed è scatenata dalla presenza di nickel negli alimenti, potrebbe essere disponibile fra qualche anno. Un team di ricercatori dell'Unità Operativa di Allergologia del Policlinico Gemelli di Roma, in collaborazione con l'Università di Chieti, ha messo a punto un vaccino in capsule, da assumere per via orale, in grado di guarirei dall'allergia al nickel. I risultati della sperimentazione sono stati pubblicati su Annals of Medicine (Nickel oral hyposensitization in patients with systemic nickel allergy syndrome - doi: 10.3109 / 0785389 2013 861158).

Mario Di Gioacchino, primo autore dello studio e docente dell'Unità di medicina occupazionale e immunotossicologia e allergia presso l'università di Chieti, spiega che l'allergia al nichel, nella forma più comune della dermatite da contatto, colpisce dal 20 al 30 per cento della popolazione generale (in Italia circa 18 milioni di persone) con un'incidenza maggiore fra le donne (in generale più esposte a oggetti a rischio come ad esempio gli orecchini e altra bigiotteria). L'esperto evidenzia però che un certo numero di questi pazienti, circa il 20-25 per cento, presenta dei sintomi anche in seguito all'ingestione di nichel sotto forma di alimento.

Il nichel è presente nell'aria, nell'acqua e nel suolo, per questo motivo può "passare" agli alimenti. Gli alimenti che contengono nichel sono: frutta secca a guscio, cioccolato, pomodoro, legumi, cavolfiori, carciofi, prugne, spinaci, crostacei, asparagi, fagiolini, carote, pere e broccoli. La lista è lunghissima e comprende praticamente tutte le verdure tranne le melanzane. Le zucchine ne contengono poco, come pure i cibi di origine animale e i pesci, fatta eccezione per le ostriche.

Domenico Schiavino, coordinatore dello studio e direttore dell'Unità Operativa di Allergologia del Policlinico Gemelli di Roma, spiega che per la prima volta è stata testata l'efficacia (in uno studio clinico randomizzato in doppio cieco) di una terapia orale di iposensibilizzazione al nickel in soggetti con allergia sistemica al nichel e, quindi, con dermatite allergica da contatto e reazioni cutanee e gastrointestinali dopo l'ingestione di cibi contenenti nichel. Il vaccino si è dimostrato efficace nel ridurre i sintomi gastrointestinali e cutanei sistemici (orticaria, eczema disseminato), ma meno risolutivo per quel che concerne la dermatite da contatto.

Gli esperti spiegano che l'allergia al nichel è in costante aumento soprattutto nei paesi industrializzati, la nuova cura avrà quindi un notevole impatto sulla vita delle persone. Come accennato il vaccino è risultato particolarmente efficace nel ridurre i sintomi gastrointestinali e cutanei sistemici ma i risultati per i casi di dermatite da contatto non sono stati abbastanza soddisfacenti, ulteriori studi potrebbero però migliorare l'efficacia anche verso quest'ultima forma.

Allergia nichel: sintomi

I sintomi tipici della SNAS (Systemic Nickel Allergic Syndrome - Sindrome da allergia sistemica al Nichel) sono gonfiore addominale, meteorismo, coliche, vomito, diarrea o stipsi. Si possono inoltre manifestare delle reazioni cutanee anche nelle zone non a contatto con il nichel, per esempio l'addome o la schiena.

Allergia nichel: dieta

Attualmente la terapia per la SNAS consiste in una dieta, difficilissima da seguire proprio a causa della grande diffusione del nichel, e nell'assunzione di farmaci a seconda dei sintomi: antistaminici, cortisonici, antispastici. Il nuovo vaccino potrà quindi migliora enormemente la qualità della vita delle persone con allergia sistemica al Nichel.


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